Il Birrificio Liquida è uno degli ultimi arrivati nel panorama italiano ma dietro alle quinte vi sono delle vecchie conoscenze: Luca Tassinati, Christian Bertoni e Luca Drudi. Partiamo da Tassinati, homebrewer che esordì tra i professionisti nel 2013 con la beerfirm ferrarese Monkey Beer e diventò poi alla fine del 2016 birraio del birrificio umbro Altotevere, col quale due anni dopo riuscì a conquistare il titolo di birraio emergente dell’anno 2018. Christian Bertoni e Luca Drudi sono invece due appassionati birrofili ed homebrewers che nell’autunno del 2016 inaugurarono a Forlì, assieme al socio Lorenzo Gramellini, il locale BiFor, nel quale è ovviamente protagonista la birra artigianale: al locale è collegata l’omonima beerfirm che nel 2019 ottenne alla manifestazione Birra dell’Anno la medaglia d’argento nella propria categoria di riferimento con la Black IPA Icaro.
Il birrificio Altotevere è stato uno dei protagonisti alle spine del BiFor e sugli impianti in Umbria venne prodotta anche qualche etichetta BiFor. Tra Tassinati, Bertoni e Drudi si creò un bel rapporto professionale e personale: il birraio ferrarese cullava da tempo il sogno di possedere un proprio birrificio e i due amici romagnoli decisero di aiutarlo a realizzarlo. I tre soci fondano il Birrificio Liquida e Tassinati lascia Altotevere per dedicarsi al nuovo impianto che trova casa ad Ostellato, nella “bassa” ferrarese, posizionato a metà strada tra il capoluogo emiliano e la costa adriatica. Le vicissitudini legate al Covid-19 hanno fatto posticipare il debutto di Liquida, molto atteso dagli addetti ai lavori, allo scorso 17 Giugno 2020 ovviamente alle spine del BiFor.
Liquida, bel nome e belle grafiche realizzate a Forlì, fa riferimento allo “stato della birra come corpo fluido, in evoluzione, in crescita, che conserva il proprio volume ma che tende a prendere la forma del recipiente in cui è posto”. Si parte “a tutto luppolo” con le IPA Don Quisciotte, Loki e la sorella maggiore Sierra Tonante; in luglio sono poi arrivate la Ploner Pils, la Session IPA Chopper a la Tripel Caronte, in agosto la witbier In Bloom.
Il birrificio Altotevere è stato uno dei protagonisti alle spine del BiFor e sugli impianti in Umbria venne prodotta anche qualche etichetta BiFor. Tra Tassinati, Bertoni e Drudi si creò un bel rapporto professionale e personale: il birraio ferrarese cullava da tempo il sogno di possedere un proprio birrificio e i due amici romagnoli decisero di aiutarlo a realizzarlo. I tre soci fondano il Birrificio Liquida e Tassinati lascia Altotevere per dedicarsi al nuovo impianto che trova casa ad Ostellato, nella “bassa” ferrarese, posizionato a metà strada tra il capoluogo emiliano e la costa adriatica. Le vicissitudini legate al Covid-19 hanno fatto posticipare il debutto di Liquida, molto atteso dagli addetti ai lavori, allo scorso 17 Giugno 2020 ovviamente alle spine del BiFor.
Liquida, bel nome e belle grafiche realizzate a Forlì, fa riferimento allo “stato della birra come corpo fluido, in evoluzione, in crescita, che conserva il proprio volume ma che tende a prendere la forma del recipiente in cui è posto”. Si parte “a tutto luppolo” con le IPA Don Quisciotte, Loki e la sorella maggiore Sierra Tonante; in luglio sono poi arrivate la Ploner Pils, la Session IPA Chopper a la Tripel Caronte, in agosto la witbier In Bloom.
La birra.
Loki è una delle prima birre realizzare da Liquida ma non affezionatevi troppo: si tratta in realtà di una IPA (5.5%) la cui ricetta varia ad ogni lotto (“mutevole come la forma e il carattere dell’omonima divinità norrena) e si differenzia per un diverso mix di luppoli. Nello specifico ci occupiamo della primissima cotta dello scorso giugno realizzata con Sabro, Amarillo e Mosaic. In commercio troverete già la Loki DDH IPA Citra/Simcoe /Sultana e la Loki Sabro/Amarillo/Mosaic.
Si tratta di un’interpretazione West Coast ma a voler essere pignoli il suo colore dorato è un po’ troppo pallido: la schiuma è candida, compatta ed ha ottima ritenzione. Pane e crackers, profumi floreali, pompelmo, mandarino, arancia, cedro, qualche accenno alla frutta tropicale: l’aroma è pulito ed elegante, abbastanza intenso. La bevuta è secca, moderna e non modaiola, molto ben bilanciata tra malti (pane, crackers), frutta tropicale e quegli agrumi che diventano rapidamente protagonisti per essere poi affiancati da note resinose in un finale amaro di buona intensità e persistenza. Ottimo anche il mouthfeel, che avvolge il palato senza pregiudicare la scorrevolezza di una birra che nasconde benissimo l’alcool ed evapora dal bicchiere molto velocemente. IPA semplice ma efficace, pulita, elegante: ottima esecuzione.
Restiamo al sole della California perché anche l’IPA Don Quisciotte (6.6%) è d’ispirazione West Coast: i protagonisti sono Mosaic, Columbus e Citra. In questo caso il suo colore è perfettamente centrato: tra il dorato e l’arancio con una testa di schiuma cremosa e compatta, dalla lunga persistenza. Pompelmo, accenni di frutta tropicale, note dank (per i meno esperti: pensate alla marijuana): l’aroma non è esplosivo ma quello che conta, ovvero pulizia ed eleganza, c’è. Anche la Don Quisciotte risulta molto gradevole al palato: corpo medio, giusta carbonazione, morbida e leggermente cremosa al “tatto”: pane, miele, qualche accenno di frutta tropicale e di pompelmo tracciano un percorso lineare che culmina in un bel finale amaro, dank e resinoso, lungo e intenso. Gran bella interpretazione di West Coast IPA: pulita, con gli attributi al punto giusto e dalla grande bevibilità.
In un periodo in cui molti birrifici cercano di produrre dei torbidi succhi di frutta con risultati spesso discutibili è davvero un piacere trovare due IPA di ottimo livello ispirate alla cara vecchia West Coast e rinvigorite da un tocco moderno: un debutto assolutamente positivo quello di Liquida. Ma da vecchio brontolone voglio trovare lo stesso un difetto: perché non indicare in etichetta la data di confezionamento?
Nel dettaglio: In un periodo in cui molti birrifici cercano di produrre dei torbidi succhi di frutta con risultati spesso discutibili è davvero un piacere trovare due IPA di ottimo livello ispirate alla cara vecchia West Coast e rinvigorite da un tocco moderno: un debutto assolutamente positivo quello di Liquida. Ma da vecchio brontolone voglio trovare lo stesso un difetto: perché non indicare in etichetta la data di confezionamento?
Loki, 33 cl., alc. 5.5%. scadenza 14/06/2021, prezzo indicativo 4,50- 5,00 € (beershop)
Don Quisciotte, 33 cl., alc. 6.6%, scadenza 15/06/2021, prezzo indicativo 4,50- 5,00 € (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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