Glastonbury, ossia per alcuni semplicemente una piccola cittadina (8000 abitanti) nel Somerset inglese e per altri un luogo mistico, ovvero Avalon, la leggendaria isola collegata al mito di Re Artù e del santo Graal. Proprio a Glastonbury, tra le splendide rovine dell'abbazia da visitare assolutamente, si trova la tomba di Re Artù e Ginevra, il primo trasportato sull'isola con una barca dalla sorellastra Fata Morgana. Ma Glastonbury/Avalon è anche il luogo dove si rifugiò Giuseppe d'Arimatea dopo aver raccolto il sangue di Cristo nel Sacro Graal, fondando la prima chiesa della Britannia. Giuseppe sarebbe arrivato ad Avalon - allora una zona paludosa - su di una nave, e nel punto in cui appoggiò il bastone una volta sceso a "terra" si eresse per miracolo la mistica collina chiamata Glastonbury Tor sulla quale si erige la Torre di San Michele. I più scettici possono invece pensare che sia solamente stato l'assonanza con l'antico nome britanno della zona, ovvero "Ynys yr Afalon" (Isola delle Mele), a creare il collegamento con la leggenda di Re Artù ed Avalon. Oggi Glastonbury è una cittadina ancora affascinante nella quale vi consigliamo senz'altro di passare una giornata, senza troppe aspettative, tra negozietti esoterici, cartomanti e personaggi un po' hippy; agli amanti della musica Glastonbury ricorderà senz'altro l'omonimo festival, che si tiene (quasi) ogni anno a fine Giugno per tre giorni in un terreno agricolo nel quale inevitabilmente gli spettatori si ritrovano sommersi di pioggia e fango. Per gli amanti della birra invece l'unico appiglio è il microbirrificio Glastonbury Ales, che ha però sede qualche miglio più a sud, a Somerton. Sull'etichetta di questa bitter chiamata Hedge Monkey trovate raffigurato il profilo della Glastonbury Tor con la Torre; nel bicchiere è di un bel color ambrato carico, rossastro; molto persistente e fine la schiuma, beige, cremosa. Aroma dolce, con melassa e caramello, frutta rossa matura, ma anche leggeri e sgradevoli sentori di cartone bagnato. Meglio in bocca, con un gusto – non molto intenso, in verità – dominato dai malti, frutta secca, caramello. Leggera, forse anche troppo, manca completamente di quella morbidezza e cremosità che vorremmo sempre trovare in una bitter degna della categoria; in questo caso c’è invece una base acquosa completamente scollegata dal sapore. Corto anche il retrogusto, amaro erbaceo ma non molto appagante. Siamo insomma nell’ambito della sufficienza e della bevibilità, senza andare oltre. Formato: 50 cl., alc. 4.6%, scad. 06/2012, prezzo 2.88 Euro.
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