Nel 1906 Henri Vanuxeem acquista il vecchio birrificio Gilleberte, continuando a produrre birra sino al 1966 quando la concorrenza dei grandi gruppi industriali e l'obsolescenza degli impianti lo costringono a sospendere. Il birrificio viene trasformato in un magazzino e la famiglia Vanuxeem diventa un'importante operatore nella distribuzione di bevande; il loro primo beershop di 70 m², aperto nel 1983 e tre anni dopo i nipoti di Henri, Alexandre
e Arnaud Mahieu, decidono di ricominciare a produrre birra. Lo fanno
senza rimettere in funzione gli impianti, affidandosi a noti birrifici come Van Steenberge, Du Bocq e Verhaeghe. Inzialmente viene prodotta una Brune, che viene seguita dalla Triple nel 1992, anno in cui la superficie commerciale del negozio di Ploegsteert arriva a 770m² che diventano 1450 nel 2000. Questa Queue de Charrue Triple viene brassata presso la Van Steenberge, e si presenta di color oro antico, velato. Enorme la schiuma, bianchissima e pannosa, molto persistente. Naso caratterizzato subito da una fortissima speziatura, soprattutto pepe, quasi insostenibile alle narici; terminata la “tempesta”, emergono miele d’acacia e frutta candita (pesca, albicocca). Anche in bocca c’è molta dolcezza, zucchero, canditi, frutta sciroppata e biscotto al burro; il palato rimane sempre un po’ appiccicoso, ma tutto sommato la dolcezza è tenuta sotto controllo grazie ad un finale discretamente secco, preludio ad un retrogusto abboccato, abbastanza corto e leggermente etilico, dove ritorna la pesca sotto spirito. Tripel dal corpo medio, vivacemente carbonata, che nasconde molto subdolamente il contenuto alcolico (9%); se da un lato si beve con grande facilità, come se fosse una Blonde da 6,5%, dall'altro lato ci sarebbe piaciuto un finale un po' più sostenuto ed un retrogusto un po' più caldo/etilico ed avvolegente. Discreta. Formato: 33 cl., alc. 9%, lotto 16KJ, scad. 16/11/2012, prezzo 1,86 Euro.
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