Tomme Arthur è innegabilmente una delle figure chiave non solo della vivacissima scena brassicola californiana di San Diego, ma di tutta la
Craft Beer Revolution Americana. Nato proprio a San Diego, si sposta per motivi di studi in Arizona per ottenere il suo Bachelor of Arts (più o meno equiparabile ad una nostra “laurea breve”) dove inizia ad appassionarsi della birra e dei suoi processi produttivi. Ritornato a San Diego, viene assunto nel marzo del 1996 alla
Cervecerias La Cruda, dove apprende il mestiere all’ombra di Troy Hojel; i due sperimentano, creano nuove ricette che ancora oggi sono usate da Tomme; lo stesso anno si guadagnano già una medaglia d’oro al
Great American Beer Festival con la “
Makanudo Porter”. Era la seconda volta che un birrificio di San Diego otteneva un oro al prestigioso concorso. Nel 1997 però “
La Cruda” chiude i battenti, e Tomme va a lavorare per qualche mese ai
White Labs di San Diego iniziando a “trafficare” con i lieviti; il suo desiderio è però di ritornare a fare birra, ed all’inizio dell’estate viene assunto come mastro birraio al
Pizza Port di
Solana Beach, dove rimane sino al 2005. Nel 2006 assieme ai fondatori di Pizza Port, Vince e Gina Marsiglia, ed a Jim Comstock, fonda la
Port Brewing /
Lost Abbey; mentre la prima prosegue idealmente il percorso iniziato al Pizza Port, con birre “tipicamente” West Coast, la
Lost Abbey viene invece a formare il “ramo” più esoterico e mistico del nuovo birrificio. E’ infatti soprattutto con il marchio
Lost Abbey che Tomme continua i suoi esperimenti, producendo birre ispirate principalmente alla tradizione Belga, incluse le fermentazioni spontanee e le birre acide, e porta avanti i suoi progetti di affinamento e d’invecchiamento in botte. Continuano a fioccare i premi ed i riconoscimenti, come l’award di “
Small Brewery of the Year” ottenuto al "
Great American Beer Festival" del 2007 e il “
World Champion Small Brewer and Brewery” alla "
World Beer Cup" del 2008. Oggi Tomme è affiancato alla
Lost Abbey da Mike Rodriguez, precedentemente mastro birrario alla
Boulevard Brewing. Questa
Serpent’s Stout è una loro produzione stagionale, solitamente messa in commercio all’inizio dell’inverno; e non c’è ovviamente stagione migliore per godersi questa birra massiccia, in poltrona, la sera, senza magari soffermarsi troppo sulla lunga e leggermente farraginosa disquisizione presente sull’etichetta posteriore. Bottiglia edizione 2009. Davvero impressionante la viscosità di questa
Imperial Stout nel momento in cui viene versata nel bicchiere, simile ad olio lubrificante per motori, nero pece; quasi assente la schiuma, rimane solo un piccolo pizzo marrone intorno al bicchiere. Aroma ricco di frutta (prugne, uvetta, mirtilli), caffè, malti torrefatti, sentori di cioccolato. Anche in bocca il primo impatto è etilico, riproponendo la stessa frutta che caratterizzava l’aroma; seguono note di liquirizia e un bell’amaro ricco di caffè e di tostatura. L’alcool è sempre presente al palato, avvolgendolo di un morbido calore che non disturba mai la bevuta; è una birra imponente (alc. 11%), dal corpo massiccio, che però non mostra mai i muscoli ma che si lascia bere con sorprendente facilità. In bocca è oleosa, mediamente carbonata e abbastanza secca. Il finale è lineare, con un retrogusto morbido che ripassa in rassegna alcool, liquirizia, caffè, malti tostati e torrefatti. A temperatura ambiente emergono anche delle interessanti note fruttate che s’affacciano timidamente nel territorio dei vini passiti. Una sontuosa Imperial Stout, pulitissima, morbida e rotonda, perfetta come dicevamo per una lenta degustazione in un freddo dopocena invernale. Assolutamente da provare, anche se non è ovviamente una birra economica. Ma va considerato il fatto che già in USA costa tra i 10 ed i 12 dollari. Formato: 75 cl., alc. 11%, lotto 07/09, prezzo 16.25 Euro.
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english summary:
Brewery: Lost Abbey, San Marcos, California, USA
Style: Imperial Stout
Appearance: deep black color with almost no head; there a small brown lacing into the glass. Aroma: rich of fruity esters (plums, raisins, blackberries), coffee, roasted malts, chocolate. Mouthfeel: full body, medium carbonation, oily texture. Very smooth to the palate. Taste: keeps up with aroma; dark fruits, licorice, coffee and roasted malts. 11% ABV is very well hidden; this is a warm and rich Imperial Stout with a good drinkability. Clean and dry. Smooth bitter aftertaste filled with a coffee, roasted malts and licorice. As beer warms up it is showing a light aged-wine fruity character. Overall: a sumptuous winter warmer, powerful yet easily drinkable. Clean, rounded, smooth and tasty; so far one of the best Imperial Stouts we have ever tasted. Bottle: 75 cl., 11% ABV, batch 07/2009, price 16.25 Euro.