Cinquanta chilometri a sud di Monaco, il Tegernsee è un limpido lago nel quale si specchiano le vicine alpi Bavaresi; il re di Baveria Maximilan I, all'inzio dell'Ottocento, decise di stabilirvi una residenza estiva trasformando quello che sino alla fine del diciottesimo secolo era stato il più importante monastero benedettino di tutta la Baviera. In un'ala del Kloster Tegernsee ancora oggi dimorano i discendenti del casato dei Wittelsbach, mentre in un altra si trova il birrificio. Dalla produzione alla Bräustüberl, la birreria-ristorante annessa al castello, il passo è breve; un tempo ospitava le cene della nobiltà europea, oggi è "solamente" il luogo ideale dove assaggiare le birre appena prodotte sulla sponda del lago. I monaci furono autorizzati a produrre birra per la prima volta nel 1675, a quanto pare non solo per il consumo interno al monastero ma anche per la vendita, i cui profitti servivano al mantenimento del Benedictinerkloster. Il birrificio attuale, Herzoglich Bayerisches Brauhaus Tegernsee, è invece "nato" nel 1803. Oltre duecento anni di storia e solo una decina le tipologie attualmente prodotte: si fa l'essenziale, quello che serve, quello che la tradizione richiede, quello che la gente beve senza porsi troppo domande.
Approfitto - di nuovo - di questa estate clemente per stappare una bottiglia di Doppelbock. Subito alcune particolarità: il nome non finisce in "-ator", ma è semplicemente Quirinus, in etichetta non ci sono i soliti caproni, e il contenuto alcolico (7%) è all'estremo inferiore di quello che è considerato il range tipico dello stile.
Il colore è un bellissimo ambrato carico, con intensi riflessi rossastri, limpidi; si forma una testa di schiuma molto compatta e cremosa, dalla trama fine, molto persistente. Impeccabile. Il naso è pulito e regala sentori di pane nero, pumpernickel, pane bianco e cereali, caramello, ciliegia e prugna, con solo una lievissima presenza di diacetile. Al palato è davvero molto gradevole, trovando un compromesso pressoché perfetto tra la scorrevolezza tipicamente tedesca e quella morbidezza "necessaria" per una importante doppelbock; il corpo è medio, le bollicine sono pochissime. Il gusto non regala ovviamente sorprese, riproponendo in sequenza il pane, il biscotto, il caramello, la prugna; c'è molta dolcezza, quasi zuccherina, che viene però magistralmente bilanciata dalle lievi tostature e da una nota di mandorla amara. L'alcool è modesto ma l'intensità non manca, e il risultato è una doppelbock pulita, equilibrata e facile da bere, con un bel profilo maltato ed un lieve tepore etilico nel retrogusto.
Formato: 50 cl., alc. 7%, lotto 16:44, scad. 07/11/2014, pagata 1,53 Euro (beershop, Germania)
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