Il caldo dell’estate chiama nel bicchiere birre fresche e leggere, secche e dissetanti, magari piacevolmente acidule: praticamente le stesse birre che i contadini della Vallonia bevevano per dissetarsi durante le lunghe giornate di lavoro estivo nei campi in un periodo dell'anno in cui la qualità dell'acqua non era certamente ottimale: le saison.
In Alaska il problema delle elevate temperature non è così importante ma è in questo stato americano che ci rechiamo per tornar a far visita a quella Anchorage Brewing Company che vi avevo presentato qualche mese fa. La fonda nel 2011 Gabe Fletcher guidato dalla passone per le birre acide e a fermentazione spontanea, l’utilizzo di lieviti selvaggi. In assenza d'impianto produttivo, Fletcher affitta inizialmente uno spazio all’interno del Snow Goose Restaurant and Sleeping Lady Brewing Co; il mosto viene prodotto al piano di sopra, dove si trova l’impianto, e poi trasferito attraverso tubazioni direttamente al piano di sotto dove Fletcher ha posizionato 250 botti, due foudres da 70 litri, due tank in acciaio, una linea d’imbottigliamento e la cella frigorifero. Anchorage parte dunque come una sorta di beerfirm che fermenta il mosto in foudres di legno con diversi ceppi di lievito belga e poi effettua una rifermentazione in botte aggiungendo brettanomiceti: tre mesi, sei mesi, un anno.. ogni diversa birra ha il suo tempo necessario. Nel frattempo Fletcher lavora senza troppa fretta alla costruzione del proprio birrificio, poi inaugurato nella primavera del 2014; la nuova location all’incrocio tra la 148 W e la 91st Avenue dispone di 750 metri quadri ed una suggestiva tasting room che è praticamente posizionata in mezzo ai grandi foudres. Sulle pareti, il motto scelto da Fletcher: “where brewing is an art, and Brettanomyces is king“.
Anchorage ha debuttato con la Whiteout Wit, una blanche prodotta con Sorachi Ace, scorza di limone, coriandolo, pepe e poi invecchiata in botti ex-vino Chardonnay; nelle stesse botti – e relativi lieviti selvaggi - ci è poi finita la Bitter Monk, una Double IPA prodotta con Apollo e Citra. La successiva Love Buzz Saison viene invece ospitata in botti ex-Pinot nero, mentre la Anchorage numero cinque è stata la The Tide and Its Takers, una tripel che utilizza Sorachi Ace e Styrian Golding per poi fermentare e maturare nelle botti di Chardonay. A maggio 2015 Fletcher annuncia l’arrivo della Mosaic Saison, giusto in tempo per la festa della mamma che negli Stati Uniti si celebra la seconda domenica di maggio.
La birra.
Il luppolo protagonista è ovviamente lui, il Mosaic, ma gran parte del lavoro lo fanno i due ceppi di lievito saison e i due di brettanomiceti che vengono usati per la fermentazione, ovviamente in foeders di legno.
Nel bicchiere proprio una bottiglia di quel primo lotto del 2015, che si presenta di colore arancio pallido con qualche sfumatura dorata; l'esuberante schiuma bianca è un po' grossolana ma mostra una buona persistenza nel bicchiere. Il naso regala un pulito ed intrigante ventaglio di profumi nel quale coesistono legno, arancia, pompelmo zuccherato, mango, ananas e la componente funky che richiama il sudore, la cantina, il formaggio, il legno. Vivace ma forse bisognosa di qualche bollicina in più, scorre bene al palato rinfrescandolo con acidità ed asprezza moderate che non presentano particolari asperità: pane, pesca e polpa d'arancia costituiscono il versante dolce al quale si contrappongono l'asprezza della scorza di limone e una lieve acidità lattica. Le note funky e rustiche dei brettanomiceti emergono solamente quando la birra si scalda e aggiungono a questa saison una piacevole complessità, anziché spigoli difficili da smussare per chi la trova nel bicchiere.
A due anni dall'imbottigliamento la componente luppolata ha ovviamente perso smalto ma la bevuta risulta ugualmente piacevole, ben bilanciata tra eleganza e rusticità. Non è il nirvana che il prezzo della bottiglia indurrebbe ad immaginare ma il livello è indiscutibilmente alto.
Formato: 75 cl., alc. 6.5%, IBU 30, lotto 1, imbott. 05/2015, prezzo indicativo 20.00 Euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.