A modo nostro “celebriamo” anche noi
l’Oktoberfest 2011, terminata lo scorso weekend al Theresienwiese di Monaco di Baviera. Un megaevento turistico e caotico che dal punto di vista brassicolo ha forse ormai come unica rilevanza la possibilità di assaggiare le stagionali
Oktoberfestbieren; oggi le cose sono un po’ cambiate e c’è qualche multinazionale di mezzo, ma secondo la tradizione tedesca la vera
Oktoberfestbier può essere prodotta solamente dai birrifici di Monaco, che sono poi anche gli unici a poter partecipare all’Oktoberfest stessa. Il nome non deve trarre in inganno, in quanto in origine (parliamo di circa 500 anni fa) queste birre erano un “residuo” primaverile. I mastri birrai tedeschi non conoscevano molto i batteri ed i microbi, ma avevano imparato con l’esperienza che le birre prodotte durante l’estate diventavano acide ed erano praticamente imbevibili. Le migliori birre restavamo quelle brassate all’incirca dall’inizio dell’autunno alla primavera. Erano quindi soliti rimboccarsi le maniche e produrre grosse quantità di birra nel ultimo periodo “utile”, a Marzo (da qui il nome dello stile brassicolo
Märzen), aumentando la quantità di luppolo e la gradazione alcolica per aumentare i loro effetti preservanti nel tempo. La birra veniva poi messa in freddi scantinati o nelle grotte delle vicine alpi che erano state accuratamente riempite di ghiaccio ed di tanto in tanto prelevata per il consumo estivo. Ad Ottobre le temperature consentivano di ricominciare a produrre birra "nuova" e quindi c’era una nuova necessità, quella di svuotare al più presto tutte le botti riempite con la vecchia birra prodotta la primavera precedente per accogliere quella fresca. Quale scusa migliore, quindi, per organizzare una bella
Oktoberfest e far “evaporare” tutto il residuo? Ovviamente il progresso tecnologico ha poi cambiato sia le modalità di la produzione di queste
Oktoberfestbier che il significato dell’Oktoberfest stessa, il cui inizio generalmente si fa coincidere con il 1810. Per chi volesse approfondire, segnaliamo
questo interessante articolo, in inglese. L’
Augustiner-Bräu è ovviamente uno dei birrifici che ha il diritto di presenziare l’Oktoberfest, con questa birra celebrativa di un limpido colore dorato. Schiuma bianca, fine, mediamente persistente. Al naso sentori floreali, camomilla, miele, leggermente erbacei. Mediamente carbonata, ha un corpo da medio a leggero ma una texture watery che ne garantisce un’ottima bevibilità. In bocca crosta di pane e miele; non è senz’altro una birra secca, ed il palato rimane sempre un po’ “appiccicoso” e legato dal sorso successivo. Verso fine corsa arriva una leggera nota erbacea amaricante; il retrogusto è di malto, riscaldato da una leggera nota alcolica. E’ davvero una pericolosa birra da fest(a), da bere in grandi quantità senza (quasi) accorgersene. La gradazione alcolica (6%) non è certo quella di una “session beer” e qualche
maß di questa
Oktoberfest Bier potrebbero far terminare la vostra Oktoberfest prima del previsto. Formato: 50 cl., alc. 6%, lotto 1208011, scad. 04/2012, prezzo 2.60 €.
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english summary:
Brewery: Augustiner-Bräu, Munich, Germany
Appearance: clear golden with a frothy white head. Aroma: flowery and grassy hops, honey, chamomile. Mouthfeel: light-medium body, medium carbonation, watery texture. Taste: bready malt and honey. Light grassy hops in the finish, malty aftertaste with a warm alcohol touch. Overall: Augustiner Oktoberfest beer will leave your palate a bit sticky but can be a drinkable danger. With a 6% ABV this is surely not a session beer, and you can find yourself easily “happy” with a couple of german maß (1 liter big glass). A simple and easy celebrative brew. Bottle: 50 cl., 6% ABV, batch 1208011, bb. 04/2012, price 2.60 €.
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