Nel 1910, nella zona di Cleveland (Ohio) c'erano circa 26 birrifici; la crisi economica ed il progressivo dominio della birra industriale portarno alla chiusura anche dell'ultimo birrificio rimasto, nel 1984. Ad inizio degli anni '90 riapre la Great Lakes Brewing Company, ma ci vuole quasi una decina d'anni per far rinascere dalle proprie ceneri la produzione di birra artigianale. Fred Karm inizia a sperimentare le prime ricette a casa propria nel 1994, e nel 1996 ottiene il primo impiego come mastro birraio in un brewpub. La sua carriera dura una decina d'anni, sino alla chiusura, nel 2005, del brewpub Thirsty Dog dove lavorava. Fred decide finalmente di mettersi in proprio; le banche però non gli concedono molto e quindi, invece di riaprire un brewpub come sperava, con il prestito ottenuto riesce solamente ad acquistare il vecchio impianto del Thirsty Dog e far nascere, per lo meno, la Hoppin' Frog Brewery. Non ci mette molto però a guadagnare le prime medaglia ai Great American Beer Festival ed alla World Beer Cup; la filosofia di Fred è semplice: birre robuste, quasi estreme, con gradazione alcolica quasi sempre sostenuta e generosissime luppolature. Non fa certo eccezione questa imperial India Pale Ale chiamata Mean Manalishi; non sappiamo esattamente cosa ci sia alla base del nome scelto, ma un "mean manalishi", nello slang metropolitano, sarebbe più o meno "un cafone con un portafoglio pieno di verdoni che non perde occasione per sventolarli". O, se preferite, Green Manalishi era una canzone degli anni 70 dei Fleetwood Mac, e sarebbe anche il nome di un tipo di LSD molto popolare a quel tempo. Ma passiamo a questa muscolosa birra, che dichiara in etichetta 168 IBUs e 8.2% di gradazione alcolica. Di un opaco color ambra, con una generosa schiuma ocra, fine e cremosa, persistente. Al naso leggeri sentori di pino ma sopratutto resina, frutta tropicale (mango, passion fruit), marmellata d'arancia. In bocca è massiccia, mediamente carbonata, con una consistenza oleosa. Molto equilibrata, con una solidissima base di malto caramello, leggermente tostato, ed alcool a sostenere l'abbondante luppolatura. E' una birra che riempe subito il palato, lo scalda, lo punge con note resinose e vegetali; la bevibilità però non ne viene minimamente intaccata. Non si può certo definire una session beer ma si riesce ugualmente a bere con relativa facilità; ci sono anche note fruttate che ricordano marmellata di agrumi. Lascia un lungo retrogusto intenso e molto amaro, vegetale, con una morbida ma pronunciata nota etilica di malto a portare equilibrio anche qui. Birra poderosa ma molto ben bilanciata; l'unico rimpianto e di non averne a disposizione una bottiglia più fresca per poter godere appieno della generosissima luppolatura. Accontentiamoci così. Formato; 65 cl., alc. 8.2%, 168 IBUs, lotto e scadenza sconosciuti, prezzo 15,80 €.
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English summary:
Brewery: Hoppin' Frog Brewery, Akron, Ohio, USA.
Appearance: cloudy amber with a big creamy off-white head. Aroma: light pine, mostly resinous hops, mango, passion fruit, orange jam. Mouthfeel: a full bodied and medium carbonated beer. Oily texture. Taste: a very well balanced brew. A solid caramel malty base, slightly roasted. Massively hopped, this beer immediately fills your palate up with spicy herbal and resinous bitterness and an alcoholic warm touch. Surely not a session beer, but definitely drinkable. There’s some fruitiness too (citrus). Long deep bitter aftertaste, herbal and alcoholic.Overall: a big beer, well balanced and tasty. We only have wished for a fresher bottle to enjoy all these hops at their best. Bottle: 65 cl., 8.2% ABV, 168 IBUs, 15,80 Euro.
però..importante come abv, ibu e..prezzo!!
RispondiElimina168 IBUS???
RispondiEliminaqua in spagna, negozio on line, si vende a 12 € e già mi sembrava tanto
RispondiEliminaconfermo i 168 IBUs riportati in etichetta. Ma la base di malto è molto solida, non è una birra estremamente amara.
RispondiEliminaNon è certamente economica.. concordo. Ma neppure le italiane a 15 € al litro lo sono..
Le hoppin Frog sono assieme alle lost abbey/port brewing tra le birre americane più costose negli stessi USA.
RispondiEliminaI 160 ibu ovviamente sono teorici. Sicuramente una birra molto amara cmq