giovedì 13 ottobre 2011

Goose Island India Pale Ale

Goose Island è il nome dato ad un’isola artificiale sul fiume che attraversa Chicago. A metà del 1800 fu creato un breve canale parallelo al fiume per l’estrazione di argilla e la produzione di mattoni; per favorire il trasporto fluviale, il canale fu successivamente allargato per permettere il passaggio delle navi da trasporto. Si venne così a creare un’isola di terra tra il naturale corso del fiume Chicago e i due sbocchi (nord e sud) del canale artificiale. L’omonimo birrificio americano prende appunto il nome da questa isola, anche nel 1988, all’inizio della storia, il brewpub aperto da John Hall si chiamava Clybourn. Il birrificio vero e proprio viene inaugurato nel 1995. Da allora una crescita esponenziale dei volumi prodotti tale da costringere al birrificio ad “appaltare” all’esterno la produzione di alcune birre destinate ad alcune zone (vedi Honker's Ale e IPA) per problemi di capacità. A questa crescita ha senz’altro contribuito l’utilizzo come partner distributivo del gigante Anheuser-Busch/InBev, scelta che pare provocò – a suo tempo – l’esclusione dalla American Brewers Association. Ma l’evento che ha “sconvolto” la scena brassicola artigianale americana è accaduto lo scorso Marzo. La InBev diviene infatti proprietaria del 58% della società, con in programma la rapida acquisizione anche del restante 42% nelle mani della Craft Brewers Alliance LLC. Il terremoto successivo è la dipartita dello storico mastro birraio Greg Hall, che lascia azienda di famiglia per un futuro da produttore di sidro: http://virtuecider.com/. L’attuale headbrewer è Brett Porter a capo di un team di 4 persone direttamente coinvolte nella produzione. In un articolo del 2005 Roger Protz definiva la Goose Island IPA come una delle birre più amare del mondo, "grazie ai suoi 55 IBU". In un periodo in cui siamo quasi abituati a mostri luppolati da quasi ed oltre 100 IBU, la sua considerazione oggi fa forse un po’ sorridere. Prodotta con malto Pale, luppoli Styrian, Fuggle, Cascade e Centennial. Tra i tanti premi vinti nella rispettiva categoria; citiamo una medaglia d’oro alla World Beer Cup (2010) e diverse medaglie d’argento al GABF. All’aspetto è di colore arancio, velato, con un piccolo cappello di schiuma leggermente ocra, fine e cremosa. Naso non molto pronunciato, con sentori di pompelmo, limone, pino ed erbacei. Mediamente carbonata, in bocca rivela di aver subito qualche maltrattamento nel viaggio dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dove l’abbiamo trovata. Il fruttato donato dai luppoli è un po’ “collassato” e risulta simile ad una marmellata di agrumi; c’è un corpo, medio, di malto caramello. L’amaro arriva a fine corsa, lasciando un retrogusto vegetale, leggermente pepato. Una bottiglia non proprio memorabile, per una birra che viene solitamente valutata piuttosto positivamente. Difficile da giudicarla appropriatamente, in questo caso. Formato 35.5 cl., alc. 5.9%, 55 IBUs, scad. 01/06/2012, prezzo 2.36 €

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english summary:
Brewery: Goose Island, Chicago, Illinois, USA.
Appearance: orange color with a small creamy off-white head. Aroma: light citrus, grapefruit and grassy hops. Mouthfeel: medium body, medium carbonation. Taste: citrus jam, caramel, grassy hops. Dry finish, grassy bitter aftertaste. Overall: a quite “tired” bottle with a fainting hop character. This beer usually gets good rates so we would need to try another one to make a proper review. Bottle: 35.5 cl., 5.9% ABV, 55 IBUs, bb. 01/06/2012, price 2.05 GBP

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