La passione per il caffè ha spinto Giovanni Campari, mastro birraio del Birrificio del Ducato, a realizzare una diversa versione della Sally Brown, la “stout” regolarmente prodotta. La collaboazione con Alberto Macrì, titolare della torrefazione artiginale Caffè Baracco di Parma, ha potato a realizzare un’apposita miscela 100% arabica da utilizzare per creare una coffee stout. E diremmo che l’amore per il caffè si sente proprio tutto (qualcuno potrebbe anche dire eccessivamente) in questa Sally Brown Baracco. A partire dall’aroma, non forte ma molto pulito, dove si ha davvero la sensazione di annusare dei chicchi di caffè, assieme a dell’orzo tostato. Non c’è spazio per altro, però, e lo stesso scenario si ripropone in bocca: caffè, polvere di caffè ed ancora caffè, con qualche nota di orzo tostato. C’è molta secchezza, ed una punta acidula a pulire bene il palato; il retrogusto, manco a dirlo, è davvero lunghissimo ed anch’esso dominato dal caffè, amaro, con una leggera nota d’affumicato. Birra dedicata e devota al caffè, che assomiglia ad un caffè (ebano scuro, schiuma beige, cremosa e generosa) e che si riesce a bere con una buona facilità grazie ad un corpo molto esile che facilita il superamento del “muro” di caffè; questa leggerezza però è al tempo stesso la cosa che ci ha lasciato un po’ insoddisfatti, avremmo gradito una maggiore consistenza ed una maggiore cremosità al palato. Il risultato sarebbe stato una birra forse leggermente meno beverina ma più “godereccia” – magari dopo cena - simile ad un espresso “cremoso”. E’ volutamente non bilanciata, (probabilmente) non piacerà a chi non ama il caffè, ma per tutti gli altri è senz’altro un’esperienza da provare. Formato: 33 cl., alc. 5.2%, lotto 207 12, scad. 15/06/2013, prezzo: 4.00 Euro.
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