Anche quest'anno è arrivato il momento di stappare le birre di Natale, ed iniziamo ovviamente dal Belgio, dalla Brouwerij Slaapmutske, aperta da Dany De Smet e dalla compagna/moglie Marleen Vercaigne. Dany terminò nel 1992 la Ghent Brewing Highschool ed iniziò a lavorare presso la Huyghe (pensate alla Delirium Tremens, se il nome non vi dice nulla); nel suo curriculum anche l'insegnamento (controllo qualità) nella stessa scuola di Ghent. Dal 1992 Dany si diletta anche con l'homebrewing, ma la decisione di aprire un proprio birrificio arriva solamente nel 1999, alla nascita del figlio Jonas. Per celebrare l'evento realizza una birra celebrativa (9%) ambrata e speziata che viene particolarmente apprezzata da tutti coloro che venivano a vedere il nuovo nato; molti parenti, amici e conoscenti volevano acquistare la "Jonasbeer", e Dany capisce che forse è il momento di iniziare a fare le cose sul serio. C'è da trovare un nome per il birrificio, ed ancora una volta il neonato Jonas viene in loro aiuto. Per placare il suo pianto, bastava immergere per un attimo il suo ciuccio nel bicchiere di birra e, come per miracolo, Jonas smetteva di piangere e si addormentava. Slaapmutske significa letteralmente "cappello per dormire" ma, in gergo, si usa anche per indicare l'ultima birra che si beve prima di andare a letto. La prima Slaapmutske arriva sugli scaffali dei negozi in Belgio nel 2000, riscuotendo un buon successo tanto che il birrificio, per cercare di far fronte alla crescente domanda, decide di far produrre alcune delle sue birre dall'onnipresente De Proef. L'etichetta (tradotta quasi completamente in italiano per l'importatore DaPian1904) non riporta il luogo di produzione, ma secondo Ratebeer la Slaapmutske Christmas viene brassata da De Proef. E' di uno splendido color ambrato/rossastro, con una testa di schiuma molto generosa, color beige chiaro, e molto persistente. Il naso è pulito, con sentori di mela, vaniglia, toffee, fiori, caramello, spezie da lievito e frutta gialla candita. In bocca toffee, spezie, frutta secca, note di uvetta e di prugna; è una natalizia che non è mai stucchevole e che mantiene un buon equilibrio durante tutta la bevuta, chiudendo in secchezza e lasciando un retrogusto quasi amarognolo, un po' terroso, con una timida nota etilica che cerca di riscaldare l'esofago. L'aroma è molto pulito, non si può dire altrettanto del gusto ma nel complesso è una birra soddisfacente, con un amalgama da spezie e frutta che ricorda un po' alcune fruitcake natalizie. Non riscalda molto (dal freddo), ma in compenso è molto facile da bere; il corpo è medio, la consistenza tende al watery, "bollicine" nella media. Formato: 75 cl., alc. 7.4%, IBU 28, lotto sconosciuto, scadenza illeggibile, prezzo 9.80 Euro.
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