domenica 9 dicembre 2012

Maredsous 10 Triple

Monastero benedettino fondato nel diciannovesimo secolo a Demée, vicino a Namur,  l'abbazia di Maredsous concede nel 1963 la licenza alla Duvel Moortgat di produrre le birre a suo nome. Sono solamente tre: una birra "quotidiana", ovvero una blonde, una brune che in origine era la birra natalizia, ed una che veniva servita solamente nelle "grandi occasioni", ovvero la triple.  Si tratta però di una tripel abbastanza atipica, a partire dall'aspetto, un arancio molto carico che rasenta l'ambrato, ed una schiuma leggermente "sporca" ma fine e cremosa. L'aroma non è molto eccitante, denota stanchezza ed una data di scadenza ormai vicina (marzo 2013): domina il miele d'acacia, con sentori dolciastri di marmellata d'arancia, canditi e leggera frutta sotto spirito. L'atipicità alla quale accennavamo poco sopra è evidente in bocca, dove invece dell'atteso gusto dolce di frutta gialla sotto spirito che solitamente caratterizza lo stile, c'è una diffusa asprezza vinosa, sopratutto di uva, che fa di questa bottiglia un interessante ed ipotetico incrocio tra una tripel ed un barley wine. Il gusto non brilla d'intensità, ci sono leggere note di biscotto e di frutta gialla soprattutto all'imbocco, subito bilanciate dall'asprezza vinosa che rende la birra molto secca e ripulente. L'alcool è  nascosto in maniera davvero impressionante, facendo capolino solamente a riscaldare un po' il retrogusto. E' una birra che beviamo per la prima volta e quindi non sappiamo se sia una bottiglia poco in forma o se le caratteristiche che abbiamo riscontrato siano la sua normalità. Il risultato è poco entusiasmante ma interessante, con delle notevoli potenzialità soprattutto per abbinamenti a tavola. La segniamo sul taccuino per riprovarla in un'altra occasione. Formato: 33 cl., alc. 10%, lotto 0142 0334, scad. 03/2013, prezzo 2.00 Euro.

2 commenti:

  1. (Prima volta che lascio un commento. Premetto che ti seguo da circa un anno, da quando un breve viaggio in Belgio mi ha definitivamente convinto di voler non smettere più di conoscere la birra in ogni sua sfaccettattura, dalla grande tradizione belga ai nuovi birrifici emergenti alle bottiglie da stappare, come dici tu, per le grandi occasioni non proprio economiche. insomma ormai, sebbene il poco tempo trascorso, la birra è diventata una mia grandissima passione, una ricerca infinita e mai noiosa degli stili classici e di tutte le varie interpretazioni che siano di birrifici americani, canadesi, italiani, austriaci, danesi o anche estoni come le buonissime birre di Pohjala.)
    Passando al commento vero e proprio: bevuta ieri sera, concordo con te in pieno; tripel atipica già nell'aspetto (cosa che mi sarei aspettato da qualche birrificio ma sicuramente non da uno belga), note che rimandano alle classiche tripel che si scontrano con un brusco carattere di frutta secca e, nel mio caso quantomeno, note di caramello...bevuta davvero strana ma non deludente.

    Complimenti per le tue recensioni. Un vero appassionato che riesce soprattutto a trasmettere questo interesse per un mondo così imprevedibile, variegato e fantastico come quello brassicolo.

    L_Lovecraft.

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    1. Ti ringrazio dei complimenti... in verità neppure me la ricordavo questa bevuta del 2012, dovrei riprovarla.
      Ho una pessima memoria e il blog mi aiuta a ricordare.. oltre che spero a trasmettere informazioni utili e/o passione per questa bevanda ai lettori
      Sto cercando di "restituire" quello che altri blog hanno regalato a me diversi anni fa quando mi sono avvicinato io alla birra.

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