sabato 27 febbraio 2016

Mashsee Brauerei: Hafensänger & Mashsee-Buddelship: Moonshine Imperial Pils

Dopo BRLO di qualche giorno fa, ecco un altro episodio di “beer-hunting” tedesco: ammetto la mia passione nell’andare a scovare birrifici ancora poco conosciuti, con tutti i rischi del caso. 
Tocca alla Mashsee Brauerei di Hannover, un progetto inaugurato nell’aprile del 2014 da Alexander Herold e Kolja Gigla: i due si sono conosciuti alla manifestazione  “Craft Beer Days” che si tiene nella suggestiva Malzfabrik di Berlino.  Alexander è un diplomato Beer Sommelier desideroso di aprire un beershop, mentre Kolja Gigla è diplomato birraio al VLB di Berlino che vorrebbe lanciare la propria beer firm dopo aver lavorato per qualche anno sull’impianto pilota della (commerciale) Hofbrauhaus Wolters di Braunschweig. 
Entrambi sono interessati alla “craft bier” che sta lentamente guadagnando consenso in Germania: dal loro business plan nasce ad Hannover il Mashsee Brauerei & Craft Beer Kontor, un beershop nel cui retro viene posizionato un piccolo impianto da 150 litri sul quale Kolja sperimenta le ricetta che vengono poi attualmente prodotte presso la  Brauhaus Felsenkeller Rupp-Bräu di Lauenau. Il nome scelto Mashsee viene dall’unione delle parole “Mash” (ammostamento, in inglese) e “See”, ovvero “lago, mare”: e Mashsee allude ovviamente allo Maschsee, il grande lago artificiale di Hannover: molto ben riuscito il logo, con le lettere “S” ed “H” combinate in modo da formare l’immagine di un bollitore.  Il debutto avviene con la Trainingslager, seguita da una Read Ale, da una IPA al cioccolato (XOCO IPA), due Baltic Porter ed un paio di collaborazioni con birrifici tedeschi. Passiamo ora alla sostanza. 
Hafensänger è  una Baltic Porter con ABV 6.1%, che si presente quasi nera con un elegante “testa” di schiuma beige cremosa e abbastanza compatta, dalla buona persistenza.  Al naso inizialmente è il caffè in chicchi a dominare, affiancato da  orzo tostato, una lieve nota affumicata e terrosa; purtroppo dopo qualche minuto arrivano anche un po’ di salamoia/salmastro e di plastica a rovinare la festa. Le stesse caratteristiche si ripresentano al gusto, dove la parte “buona” di caffè, tostature, cioccolato, mollica di pane nero e caramello è messa un po' in ombra da una leggera presenza di salamoia. La birra si riesce comunque a bere, con una buona intensità ed un finale di caffè e tostature leggermente riscaldato da una nota etilica; al palato scorre bene, con un corpo medio ed una consistenza che si colloca tra l’acquoso e l’oleoso. All’acidità “naturale” dei malti scuri s’affianca anche una leggerissima nota lattica:  i difetti sono sopportabili ma chiaramente rovinano un po’ quella che sembra sarebbe una porter di carattere, molto tostata e ricca di caffè. 
La seconda Mashsee che ho assaggiato è in realtà una collaborazione con il microbirrificio di Amburgo Buddelship del quale vi avevo parlato piuttosto positivamente in queste occasioni; i due realizzano una Imperial Pils con una luppolatura a base di Chinook (USA), Aramis (Francia) e Sylva (Australia). Il tutto è completato da una splendida etichetta della quale non sono riuscito a scoprire l'autore. 
Dorata, leggermente velata, forma un discreto cappello di schiuma biancastro compatto e cremoso, dalla buona persistenza. L'aroma non è molto intenso ma si riesce ugualmente ad avvertire una delicata speziatura, sentori floreali e di miele, un lontano ricordo di frutta tropicale, forse agrumi; pulizia ed eleganza sono tuttavia ampiamente migliorabili. Al palato risulta un po' ingombrante: va bene "l'imperializzazione", ma la birra dovrebbe comunque mantenere una leggerezza ed una scorrevolezza simile a quella di una pils. Il gusto passa in rassegna il pane e il miele, un lieve fruttato dolce tropicale ed un finale amaro erbaceo con qualche tocco resinoso/vegetale ed un lieve tepore etilico; l'intensità c'è, latitano invece pulizia e fragranza. Nonostante una buona secchezza, la birra non riesce ad essere completamente rinfrescante e soprattutto raffinata come ci si aspetterebbe da una pils; la bevuta scivola via nell'anonimato, senza difetti, forse penalizzata da una freschezza ormai perduta, con un risultato confuso e nei dintorni della sufficienza. 
Nel dettaglio:
Hafensänger Baltic Porter; formato 33 cl., alc. 6.1%, IBU 20, scad. 24/03/2016, 3.30 Euro (beershop, Germania)
Moonshine Imperial Pils; formaro 33 cl., alc. 7%, scad. 07/2016, 3.28 Euro (beershop, Germania).

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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