Del birrificio piemontese Canediguerra vi avevo parlato nel 2015, a pochi mesi dall’inaugurazione. Alla guida c’è il birraio Alessio "Allo" Gatti, nome molto noto tra gli appassionati, il quale ha iniziato nel 2006 un movimentato percorso professionale che lo ha portato a lavorare presso Bruton, Birra del Borgo, Toccalmatto, Brewfist e Bad Attitude per poi ritornare nella nativa Alessandria ed aprire il suo primo birrificio assieme ai soci Diego Bocchio, Roberto Grassi e Vittorio Sacchi.
Dopo aver lavorato e sperimentato per quasi un decennio su impianti altrui (ricordate la Zona Cesarini di Toccalmatto?) Gatti ha deciso di tornare alla proprie origini di homebrewers rispettando la tradizione in modo rigoroso e debuttando con Bohemian Pilsner, American IPA e Brown Porter. Nomi che riflettono semplicemente lo stile, pattern grafici geometrici e ripetitivi elaborati da uno dei soci che ha esperienze in campo artistico. Canediguerra ha poi introdotto in gamma Vienna Lager, Berliner Weisse, Best Bitter, Cream Ale, Pacific IPA e Double IPA, ha intavolato collaborazioni con birrifici italiani ed esteri e ha poi inaugurato la mini serie “Objekt“ dedicata a birre celebrative o speciali, come barley wine o imperial stout.
Ma dicono che un birraio non può definirsi completo fino a quando non si confronta con la scuola belga: in questo caso per Canediguerra si trattava “solo” di studiare il passaggio dall’isobarico alla rifermentazione e nell’aprile del 2019 sono arrivate una dopo l’altra Blanche, Saison e Tripel. Alla fine del 2018 Gatti e soci hanno anche inaugurato il proprio locale chiamato semplicemente Taproom, otto spine ad Alessandria da abbinare da una cucina che propone soprattutto hamburger e sandwich, affiancati da antipasti (caponata, falafel, panissa e polenta fritta) e dolci.
Non ci sono spezie nella saison di Canediguerra: tutto il lavoro viene fatto dal lievito. Il suo colore è solare, un intenso arancio acceso da riflessi dorati: la schiuma è candida, cremosa e compatta. Il naso è fresco e pulito: accenni di coriandolo e pepe bianco, floreali, zucchero candito, arancia e banana, qualche ricordo di mela verde e pera nelle retrovie. Vivacemente carbonata, al palato è scattante e scorre con grande facilità. Pane, miele, qualche accenno di banana, arancia e frutta a pasta gialla, un delicata speziatura donata dal lievito: il gusto mostra perfetta corrispondenza con l’aroma e sfocia in un finale abbastanza secco e praticamente privo di amaro. L’alcool (6.4%) è inesistente e c’è una bella acidità a rendere questa birra rinfrescante e dissetante come una saison dovrebbe sempre essere. Per il mio gusto personale le manca un po’ d’amaro (Dupont!) ma non è questo l’appunto principale che mi sento di muovere a questa birra: è fin troppo pulita e precisa, la definirei quasi una “saison urbana”. Le manca quel carattere ruspante, rustico, agricolo, quelle piccole “imperfezioni” (virgolettato d’obbligo) nelle quali si nascondono le emozioni che queste grandi birra della Vallonia sanno regalare.
Formato 33 cl., alc. 6.4%, IBU 29, lotto 193430, scad. 04/03/2021, prezzo indicativo 4.00 euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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