Altro appuntamento ravvicinato con la beerfirm polacca Doctor Brew, presentatavi qualche settimana fa. Ancora due IPA, una tipologia particolarmente amata e richiesta dai nuovi beer geek polacchi e quindi prodotta nel maggior numero di varianti possibili dai protagonisti dell’avanguardia polacca: in questo senso non potevano assolutamente mancare le Single Hop IPA.
Eccone due esempi che in un certo senso si collocano ad opposte estremità temporali: una IPA che utilizza solo Cascade, un luppolo che si potrebbe considerare il “simbolo” della craft beer revolution americana, da quando nel lontano 1980 fu utilizzato nella Sierra Nevada Pale Ale, e un’altra che utilizza una varietà sperimentale abbastanza recente (2014) chiamata Azacca.
La Cascade IPA di Doctor Brew, oltre all’omonimo luppolo (suppongo sia stata utilizzata la varietà americana) prevede malti Pale Ale, Monaco, Caramello, Melanoidin e frumento maltato, per un ABV del 5.6% e 56 IBU: venne presentata ad aprile 2014 a Breslavia nel locale Browar Mieszczański. Il suo colore si colloca tra il dorato antico ed il ramato, velato, e forma una generosissima schiuma biancastra e compatta, cremosa, dalla lunga persistenza. Oltre al marchio di fabbrica del Cascade, il pompelmo, l’aroma regala profumi floreali, di mango e di pesca, caramello: in sottofondo ci sono le note erbacee ed alcuni ricordi di tè verde. La freschezza è discreta, di pari passo con l’intensità: bene la pulizia. Al palato c’è una corrispondenza pressoché perfetta con il naso: sulla base maltata di biscotto e caramello si sviluppa un intenso percorso gustativo che include pompelmo, mango e pesca. C’è pulizia, eleganza ed un bell’equilibrio tra dolce ed amaro, con quest’ultimo che diventa protagonista solo nel finale, in un bel mix di sentori vegetali, di terriccio umido e di tè verde. Una IPA ben riuscita, che scompare dal bicchiere molto rapidamente grazie anche ad una sensazione palatale quasi cremosa e dalle poche bollicine.
Nella seconda Single Hop è protagonista il luppolo Azacca, rilasciato commercialmente negli ultimissimi mesi del 2013 e precedentemente comparso in alcune birre con il nome ancora sperimentale di ADHA 483. E’ “opera” della American Dwarf Hop Association e deve il suo nome all’omonimo dio Haitiano dell’agricoltura. Da quanto leggo in giro viene descritto come un luppolo dalle grandi caratteristiche aromatiche (agrumi, tropicale) che dovrebbe quindi essere principalmente utilizzato in late e dry-hopping. Tra le birre single-hop americane di birrifici a me noti che lo hanno già utilizzano segnalo quelle di Alpine (California), Cigar City (Florida) e Ninkasi (Oregon).
Doctor Brew sceglie una base di malto molto semplice (100% Pale Ale) per una IPA di colore dorato con qualche riflesso arancio: bene la schiuma, bianca, fine, cremosa, dalla buona persistenza. L’aroma – ed è un vero peccato visto che è qui dove il luppolo in questione dovrebbe dare il meglio – è però poco intenso e non brilla neppure in eleganza: avverto sentori di miele e vegetali, con una leggera presenza di frutta tropicale (melone, ananas e papaya). In bocca la birra risulta un po’ troppo pesante a livello tattile, con corpo medio-leggero e poche bollicine. La pulizia del gusto è tutt’altro che esemplare: ci sono miele ed una generica sensazione di frutta tropicale che la scarsa finezza non permette di descrivere con maggior precisione; la bevuta è tuttavia facile, complice anche il caldo di questi giorni, e chiude con un discreto amaro tra il vegetale ed il resinoso, pungente. La sufficienza la raggiunge, peccato per la mancanza di pulizia che non permette di cogliere con maggior accuratezza le caratteristiche di un nuovo luppolo che invece mi incuriosiva.
Molto bene la prima (Cascade), solo benino la seconda (Azacca) IPA. Ringrazio di nuovo il birrificio per avermi inviato le bottiglie da assaggiare.
Nel dettaglio:Cascade IPA, formato 50 cl., alc. 5.6%, IBU 56, scad. 30/06/2015.
Azacca Single Hop IPA, formato 50 cl., alc. 6.2%, IBU 71, scad. 13/07/2015
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento