Nel 2007, per festeggiare il ventesimo anniversario del Toronado, Russian River realizza una birra destinata a diventare leggendaria: su richiesta e “supervisione” di Dave Keene, il proprietario del bar di San Francisco, viene realizzata la Toronado 20th Anniversary Ale che consiste in un blend di cinque Russian River in proporzione variabile e tutte “barrel aged” per 12/18 mesi.
La base de principale del blend è una “Quadrupel” (12%) invecchiata nelle botti utilizzate da Firestone Walker per la Double Barrel Ale; dopo solo quattro mesi però la birra era talmente caratterizzata del legno che fu necessario tagliarla con un lotto di birra “fresca” e trasferirla in botti ex-Merlot. Le altre birre utilizzate per il blend furono due Belgian Strong Dark Ales (8-9%) invecchiate in botti di legno nuove, la Sanctification (una Belgian Ale invecchiata in botti ex-vino con brettanomiceti) e, per aggiungere acidità, la Sonambic, una birra 100% fermentazione spontanea. Il risultato è sorprendente e, sebbene la Toronado 20th Anniversary Ale non sia stata prodotta senza utilizzare frutta, chi la beve rimane impressionato dal suo profilo fruttato (uvetta, frutti di bosco, ciliegia); da qui nacque in Vinne Cilurzo di Russian River il desiderio di realizzare una birra che aveva da tempo nel cassetto affinata in botti ex-Cabernet Sauvignon.
La base di partenza di quella che sarà poi chiamata Consecration è sempre una Belgian Dark Strong Ale realizzata con lievito White Labs Abbey Ale WLP530 che viene poi trasferita nelle botti con aggiunta di Uva di Corinto secca (Zante Currants), lactobacilli, pedicocchi e brettanomiceti; dopo alcuni mesi vengono aggiunti altri batteri e brattomiceti e la birra continua per circa sei mesi il suo percorso in botte prima di essere finalmente imbottigliata.
Il suo aspetto è uno splendido ambrato piuttosto carico, quasi limpido, con riflessi ramati e un’effervescente schiuma biancastra che si dissolve abbastanza rapidamente. Il naso, estremamente pulito e raffinato, rivela una complessità che è un piacere esplorare man mano che la temperatura nel bicchiere si alza. Evidenti le tracce vinose e legnose, i fiori (viola), l’uva passa, il ribes nero, la mora e la ciliegia, la prugna; in sottofondo tracce di zucchero caramellato, vaniglia, forse tabacco, cuoio, con un leggerissima nota acetica (mela).
A quasi due anni dalla messa in bottiglia la carbonazione è bassa ma ancora presente, la consistenza è oleosa, morbida e gradevole al palato, il corpo è medio. L'inizio della bevuta è dolce e mantiene una buona corrispondenza con l’aroma: zucchero caramellato, prugna e uvetta, ribes nero e mirtillo, mora, accenni di vaniglia sono poi bilanciati dall’acidità lattica, dall’asprezza dei frutti rossi (ribes) e da una punta di acetico, l’elemento che Vinnie Cilurzo non ama e che cerca sempre di ridurre il più possibile nelle proprie birre. Delicata la presenza del legno e evidente il carattere vinoso impartito dall’affinamento in botte, presente anche nella chiusura ricca di tannini; a temperatura ambiente rilevo quella che forse è solo una suggestione di vino liquoroso, di porto. Il retrogusto è un piccolo riassunto della bevuta, con vino, ribes, caramello, ciliegia, uvetta e finalmente un leggere warming etilico: a proposito, è impossibile indovinare la gradazione alcolica dichiarata, 10%. Nella sua splendida complessità, la Consecration è facilissima da bere, "acida" ma bilanciata, pulitissima e raffinatissima, assemblata con straordinaria eleganza; l'inchino è doveroso, siamo a febbraio ma non ho dubbi a metterla già tra le migliori bevute dell'anno, di sempre.
Russian River non esporta, ma se vi trovate a San Francisco vale senz'altro la pena fare una gita di un centinaio di chilometri a nord, in quel di Santa Rosa, Sonoma County: il brewpub è il luogo più probabile dove potrete trovare qualche bottiglia da portare a casa; nei beershop le poche che arrivano spariscono di solito in pochissimo tempo.
Formato: 37,5 cl., alc. 10%, lotto 23/05/2014, pagata 12.95 dollari (birrificio)
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