lunedì 1 febbraio 2016

Mahrs Bräu Pilsner

Risalgono al 1670 le prime notizie documentate sull’esistenza di un birrificio in quello che allora era Wunderburg, un piccolo subborgo di Bamberga. L’area ad est del fiume Regnitz, che giusto per darvi un punto di riferimento  dista un paio di chilometri dalla centrale Dominikanerstraße dove potete bere la famosa Schlenkerla, è oggi a tutti gli effetti parte di Bamberga; nel 1895 Johann Michel acquista la proprietà che si trova al numero 10 di Wunderburg e la corrispettiva “cantina” scavata nella roccia della vicina collina di Stephansberg. Il birrificio esistente, chiamato “Zum Brenner”, viene demolito nel 1908 per far posto alla costruzione in mattoni che potete vedere ancora oggi;  dopo gli inevitabili disagi provocati dalla seconda guerra mondiale, nel 1949 la produzione riparte. Nel 1957 Albert e William Michel ricevono il testimone da Johann e fondano la Mahr's Brau, che nel 1971 passa nelle mani Ingmar Michel, nipote di Johann e  promotore dell’opera di ammodernamento ed ampliamento del 1985. Se vi capita di visitare Bamberga, opzioni ovviamente consigliata dal sottoscritto, potete bere le Mahr’s direttamente alla Gaststube del birrificio, sempre in  Wunderburg 10, dove ovviamente troverete anche l’immancabile Biergarten ad attendervi, dalle 9 di mattina alle 23.30.  In alternativa, avete la Mahr’s Keller al 36 di Obere Stephansberg, all’interno di una delle caratteristiche case a graticcio.  
E mentre la più nota tra le produzioni di Mahr’s rimane ancora la Ungespundet Hefetrüb, una kellerbier non filtrata, oggi versiamo nel bicchiere la Pils della casa: 100% malto Pilsner, luppolatura di Hallertauer Tradition e Hallertauer Hersbrucker. Il primo è un luppolo creato dall’Hopfenforschungszentrum di Hüll e commercializzato per la prima volta nel 1991; fu ottenuto incrociando  Hallertau Mittelfruh , Saaz ed Hallertauer Gold allo scopo di creare una varietà più resistente ai parassiti e ai funghi (Verticillium) che affliggono i campi di luppolo. Il secondo prende invece il nome dall’omonimo distretto (Hersbruck) dell’Hallertau e si diffuse con successo a partire dagli anni ’70, anch’esso grazie alla sua maggior resistenza alle malattie. 
La German Pilsner di Mahr’s si presenta dorata e perfettamente limpida con un compatto cappello di schiuma bianca, fine e cremosa, dall’ottima persistenza. L’aroma è molto pulito, con una buona finezza che permette d’apprezzare i profumi di camomilla, miele millefiori, mollica di pane ed una delicata presenza erbacea. Parametri stilistici rispettati anche al gusto, che riprende in fotocopia l’aroma:  lo stile  - e lo ricordo per i meno esperti - è di quelli che non permettono distrazioni, non ci sono “smodate” quantità di luppolo a coprire eventuali imperfezioni o errori. Le note maltate (crackers, miele, pane e cereali) sono bilanciate dall’amaro erbaceo e leggermente speziato del luppolo "nobile", in un finale abbastanza secco che rinfresca e disseta. Il corpo leggero e un discreto livello di bollicine la rendono scorrevole senza mai essere sfuggente: non ci vogliono molti minuti a terminare questo mezzo litro di Pilsner che svolge il suo compito (dissetare e rinfrescare) con precisione e pulizia, equilibrio e, soprattutto, con un’ottima intensità di gusto ed una discreta fragranza. Il formato in bottiglia – si sa – non è quello ideale e neppure gli spostamenti giovano a queste delicatissime birre ma, in questo caso, anche accontentandosi si riesce ugualmente a godere. 
Formato: 50 cl., alc. 4.9%, scad. 24/03/2016.

NOTA: la descrizione della birre è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglie, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

2 commenti:

  1. Appena bevuta condivido in pieno, pulita,ben fatta e beverinità estrema. Mi sono preso un colpo quando, appena finito di berla, ho aperto il blog e ne ho trovato la recensione!

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