giovedì 6 marzo 2014

Gouden Carolus Cuvee Van De Keizer Rood (Rossa) 2012

La “Rossa” non è la Cuvée Van De Keizer più famosa, ma vede la luce nel 2008 proprio per celebrare il decimo compleanno della sorella “maggiore”, la Gouden Carolus Cuvée Van De Keizer Blauw (Blu), la birra che Het Anker sforna ogni anno per ricordare la nascita del Re Carlo V (Cuvée Van De Keizer, ovvero la Cuvée dell’Imperatore). Het Anker aveva già in produzione una birra molto simile (la Gouden Carolus Easter) che veniva realizzata per celebrare la Pasqua; qualche maligno sulla BBB (Belgian Beer Board)  sostenne a suo tempo che la nuova birra era solamente una ri-etichettatura di quella pasquale. Alla Het Anket non nascondono la somiglianza, ma assicurano che la ricetta della Cuvée Rood (Rossa) prevede un diverso mix sia di malti che di spezie. Profonde invece le differenze con la sorella Blu, assimilabili solo per l’importante contenuto alcolico in percentuale (doppia cifra) e per essere prodotte con luppoli esclusivamente belgi. Mentre la Rood (che in verità è di colore biondo) non è una birra da invecchiamento, ed il consumo è consigliato entro 3 anni dall’imbottigliamento, la “Blu” è una birra che – in teoria – vi potete dimenticare in cantina per un decennio e che regala delle interessanti evoluzioni nel corso degli anni. 
Si presenta nel bicchiere di un bel color dorato, carico, appena velato; la schiuma, Bianca, ha una discreta finezza, è cremosa ma non molto persistente. Il naso apre con dolci sentori di miele d’acacia, pesca sciroppata, biscotto, polpa d’arancia e pera; evidente l’impronta del lievito belga, con una bella speziatura diffusa nella quale s’avvertono soprattutto il pepe ed il coriandolo. Il percorso della Cuvée Rood procede spedito e diretto senza nessuna deviazione: è una birra solida (corpo medio) dal  gusto dolce e zuccherino, ritroviamo la pera e la pesca sciroppata, a trattati quasi candita, le spezie, il biscotto ed un morbido calore etilico che riscalda tutta la bevuta senza mai eccedere, neppure quando la birra si scalda. Marcatamente dolce ma mai stucchevole,  ha una carbonazione ancora abbastanza alta che la rende vivace in bocca aiutando al tempo stesso a ripulire un po’ il palato ed a stemperarne la dolcezza. Chiude discretamente secca, con un finale abbastanza lungo ed abboccato, ricca di frutta sciroppata e con un gradevolissimo warming etilico. Birra molto pulita e solida,  che tuttavia si lascia bere con una facilità quasi sorprendente, presentando però il conto a fine bottiglia. Alla Het Anker la definiscono addirittura “rinfrescante”: non so voi,  ma personalmente, per quanto ben fatta sia, non credo mi verrebbe mai in mente di berla in una calda giornata di primavera o d’estate. 
Formato: 75 cl., alc. 10%, lotto 10/10/2012 12090, scad. 12/2015, pagata 5.40 Euro (beershop, Italia)

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