martedì 18 marzo 2014

Lost Abbey The Angel's Share

The Angel's Share,  ovvero “la porzione degli angeli”, ovvero quella  parte di liquido che evapora anno dopo anno nelle botti dove il distillato sta invecchiando;  il nome è stato utilizzato dal birrificio californiano The Lost Abbey per un English-style Barley Wine (o di una Old Ale, secondo diverse classificazioni) che venne prodotto per la prima volta bel 2006. La birra matura per almeno sei mesi in botti di quercia che – a volte - hanno anche ospitato bourbon o brandy, a seconda delle annate.  The Angel's Share è anche la base che viene utilizzata per il blend (assieme alla Serpent’s Stout  di “Deliverance”, una birra di cui abbiamo parlato (con poche soddisfazioni e tanta delusione) non molto tempo fa.   Il millesimo viene riportato con una  piccola scritta al laser su collo della bottiglia, che tende però, col tempo, a scomparire o a diventare quasi illeggibile, come nel caso di questa bottiglia. Disponibile inizialmente solo nel generoso (e forse eccessivo) formato da 75 cl., dal 2008 viene venduta solo in quello da 37,5. Ringrazio un lettore (Indastria) il quale mi fa notare che a il formato delle bottiglie attualmente usate è iniziato solo nel 2010, mentre in precedenza erano usata delle bottiglie da 375 simili "a fiaschetta". Considerando che la Angel's Share 2010 aveva un ABV di solo 11,5%, quella che vado a stappare dovrebbe essere stata prodotta nel 2011 o, meno probabilmente, nel 2012.
Si presenta di color tonaca di frate / marrone scuro, torbido, senza formare nessuna schiuma o pizzo nel bicchiere.  Anche l’aroma porta il segno di diversi anni sulle spalle: l’ossidazione è netta, ma tutto sommato l’aroma è ancora gradevole soprattutto lasciando per un po’ la birra nel bicchiere:  sentori di legno, di cuoio, caramello, prugna disidratata e uvetta, per un risultato che richiama senza molti dubbi l’aroma di un Porto (Tawny). In bocca è calda e morbida, completamente piatta, con un corpo medio ed una consistenza oleosa; l’alcool è ben in evidenza, riscalda tutta la bevuta ed aumenta d’intensità nel finale, regalando delle note che richiamano un bourbon (rimane il dubbio se questa birra sia stata invecchiata in botti di bourbon)  e che si alternano a quelle di vino ossidato (prugna, ciliegia, uvetta, fico); nel finale sembra quasi esserci una nota di cioccolato (suggestione?).  Il suo massimo splendore lo ha chiaramente già raggiunto e superato, e questa bottiglia di Angel’s Share è una vecchietta sulla via del declino che offre comunque delle interessanti sfumature da a cogliere in uno scenario decisamente ossidato e non particolarmente vigoroso.  Rimane una decisa presenza etilica che però non va mai sopra le righe, facendo sì che The Angel's Share si possa sorseggiare in tutta tranquillità dopocena. Certo, a saperlo, andava aperta e bevuta qualche anno prima, anche perché non sono molte le occasioni in cui capita a tiro ed il prezzo non è certamente basso.
Formato: 37,5 cl.,  alc. 12.5%,  anno 2008, pagata 15.99 dollari (beershop, USA)

3 commenti:

  1. fino al 2009 compreso le angel share avevano la bottiglia a fiaschetta, quindi quella in foto non può che essere un vintage dal 2010 in poi.

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    1. Grazie Indastria della precisazione, e dire che ho googolato parecchio per capirci qualcosa sui diversi vintage, visto che la data sul collo della bottiglia era difficile da decifrare.
      Avevo trovato questo su Ratebeer:
      2010 ABV: 11.5% 375ml Bottling stamp on neck
      2009 ABV 11,5%, 375 mL
      2008 ABV: 12.5%, gold lettering, 750ml and 375ml,
      2007 ABV: 11.5%, gold lettering, 750ml only
      2006 ABV: 10.5%, black lettering, 750ml only

      E presumevo che dal 2009 in poi l’ABV fosse rimasto : 11.5%
      Effettivamente questo conferma il cambio di bottiglia avvenuto nel 2010
      http://www.ratebeer.com/forums/rr-750ml-bottles_135955.htm
      A questo punto credo che la bottiglia in questione sia del 2011 o del 2012. Dimostra, bevendola, molti più anni di quelli che ha.

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    2. l'anno scorso sono capitate due 2009 completamente andate in aceto.
      E dire che bevuta nel 2009 era straordinaria.

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