Ritorna sul blog la Brouwerij De Leite guidata da Luc Vermeersch in quel di Ruddervoorde, una ventina di chilometri a sud di Brugge. Luc è passato dall'homebrewing al mondo dei professionisti installando il birrificio in una una parte dello stabile occupato dalla propria ditta, la Helbig, che produce sistemi modulari e scaffalature per negozi; all’inizio dell’avventura lo hanno accompagnato Etienne Van Poucke e Paul Vanneste, entrambi conosciuti ad un corso di specializzazione sulla produzione della birra organizzato dal birrificio Alvinne. L’impianto degli esordi da 8,5 ettolitri è stato da qualche tempo sostituito da uno più capiente da 60 ettolitri.
Dopo la di Cuvée Mam'zelle bevuta qualche tempo fa, ecco un'altra sour ale barricata in per quattro mesi in botti ex-vino provenienti (presumibilmente) dalla regione francese del Médoc; ma se la Cuvée Mam'zelle altro non era che la versione barricata della Enfant Terriple, per realizzare la Cuvée Jeune Homme Luc Vermeersch parte da una birra completamente nuova e piuttosto luppolata. Doverosa citazione anche per la curiosa etichetta realizzata da Rik Vermeersch.
Nel bicchiere arriva di color oro antico velato, con riflessi ramati e un grossolano cappello di schiuma biancastra, pannosa e dalla lunga persistenza. Il passaggio in botte è evidente sin dall’aroma con una netta presenza di legno e vino bianco, affiancata da note floreali, lattiche e di marmellata d’agrumi, frutta candita; in sottofondo una punta acetica per nulla fastidiosa e un tocco dolce a metà strada tra la vaniglia e lo zucchero a velo.
La sensazione palatale è sorprendentemente oleosa, soprattutto perché siamo in Belgio: la scorrevolezza non è al massimo ma ne guadagna la morbidezza, nonostante una carbonazione abbastanza vivace. Il gusto vira subito nel territorio dell’aspro (uva acerba, mela verde, limone) e del lattico, per una bevuta comunque rinfrescante che risulta tuttavia molto segnata dal passaggio in botte; in sottofondo miele e marmellata d’agrumi cercano d’addomesticare un po’ l’acido ed il legno. Annoto anche dettagli “funky” (cuoio) e un lieve punta acetica che si manifesta proprio prima della chiusura secca, amara di lattico e di scorza d’agrumi.
Devo in sostanza ripetere quanto detto in occasione della Mam'zelle: anche questa bottiglia di Cuvée Jeune Homme risulta molto marcata dalla permanenza in botti di vino, con la birra che a tratti sembra poter scomparire. Benché godibile e sicuramente “migliore” della sua sorella, anche lei finisce per essere un po’ grezza e non pulitissima, portando il necessario refrigerio in una calda serata estiva senza riuscire tuttavia a convincere completamente.
Formato 33 cl., alc. 6.5%, IBU 65, lotto 04, scad. 07/10/2016, prezzo 2,10 Euro (drink store, Belgio)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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