Nel 2010 Jolly Pumpkin, birrificio di Dexter, Michigan (qui la loro storia) lancia la serie di birre chiamate “Baudelaire” ovviamente ispirata all’omonimo poeta e scrittore francese. Secondo il fondatore del birrificio Ron Jeffries “la birra è una forma d’arte che coinvolge i nostri sensi e agita la nostra immaginazione. Abbiamo creato una serie limitata di birre decidendo di seguire la musa ispiratrice ovunque ci volesse portare; ecco come è nata la Baudelaire Biére. Un mondo romantico, timidamente illuminato da ricordi lontani che tuttavia sono ancora vivi e ci spingono alla ricerca della bellezza, ad ogni costo. Etichette e birra si fondono nel carattere e nel gusto, influenzando chi beve a seguire il proprio spirito creativo per assottigliare quel velo che separa la vita dall’arte. Lasciatevi guidare dalla musa".
Ma la Baudelaire Biére è anche ispirata a una novella grafica scritta da Jeffries assieme ad Adam Forman, tatuatore e grafico che da sempre realizza le etichette di Jolly Pumpkin: nella storia un uomo donchisciottesco è ossessionato ed innamorato di una ragazza molto più giovane di lui chiamata iO. E’ proprio al protagonista maschile, ovviamente raffigurato in etichetta, che viene dedicata la prima birra della serie, la Ale Absurd: una tripel alla segale invecchiata per diciassette mesi in botti che avevano ospitato chardonnay della California.
A febbraio 2011, giusto in tempo per i festeggiamenti di San Valentino, viene invece commercializzata la Saison iO, protagonista femminile della novella chiamata come uno dei satelliti naturali di Giove, nome che a sua volta deriva da quello di una delle tanti amanti di Zeus. Produzione limitata a 850 casse per una ricetta che include malti Pilsner, Munich 10, Crystal, frumento tostato, malto di farro, luppoli Cascade e Tettnang americano; vengono aggiunti petali di rosa, cinòrrodi e fiori d’ibisco. La maturazione di questa saison in botte di legno, con i lieviti selvaggi naturalmente presenti, dura tre mesi.
Il suo colore è un bell'ambrato con accese venature che ammiccano al rosa: stesso colore di cui si macchia leggermente la schiuma, generosa, cremosa e abbastanza compatta, dall'ottima persistenza. Al naso sono evidenti i profumi floreali (rosa e ibisco) accompagnati da una delicata speziatura (pepe) da note funky e rustiche che richiamano il cuoio ed il legno; c'è una componente fruttata piuttosto ricca che va dalla dolcezza della polpa d'arancia e del pompelmo zuccherato all'asprezza del limone e dell'uva acerba. Complesso, intenso, pulito: ottimo aroma. La sensazione palatale è impeccabile, per una saison: corpo medio, vivaci bollicine e ottima scorrevolezza. La bevuta inizia con un evidente carattere vinoso, con l'asprezza della mela verde, dell'uva acerba e del limone, del ribes: ci si spinge al confine con l'acetico senza arrivare tuttavia a toccarlo. In sottofondo c'è un dolce tappeto che richiama i frutti di bosco (lampone, fragoline) e anche al palato emergono lievi sensazioni floreali prima dell'amaro terroso finale. Il suo profilo è marcato da una rinfrescante acidità, l'alcool (6.8%) è molto ben nascosto e la chiusura è piuttosto secca: ne deriva una saison molto complessa ma facile da bere che rispetta gli elevati standard qualitativi del birrificio del Michigan. Un bicchiere ricolmo di tutto: pulizia e carattere rustico, intensità, emozioni.
Formato: 75 cl., alc. 6.8%, IBU 15, imbott. 22/01/2016, prezzo indicativo 15.00 euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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