Alejando “Alex” Troncoso è nato in Guatemala, è cresciuto negli Stati Uniti ed ha vissuto in una decina di paesi prima di mettere le radici a Bristol, Regno Unito: l’unica certezza che ha sempre avuto è quella di voler fare il birraio. E lo ha fatto tra le mura di casa, poi temporaneamente in Australia, poi in Colorado e quindi di nuovo in Australia, ormai trentenne: “dopo una quarantina di rifiuti ottenni un lavoro a Melbourne, al birrificio Stockade. Era da sette anni che cercavo di essere assunto come birraio e loro mi chiesero di lavorare quasi esclusivamente alla produzione di una crema di liquore”. La tortura dura solo sei mesi, perché riceve una chiamata dal birrificio Little Creatures di Fremantle, a “soli” 3500 chilometri di distanza, che gli offre un posto da “vero” birraio anche se per Alex ciò significa dover guadagnare di meno. La felicità dura otto anni nel corso dei quali passa da semplice birraio al ruolo di “director of brewing” supervisionando anche l’installazione di un nuovo impianto: il birrificio aumenta la produzione annuale da 10.000 a 100.000 ettolitri. Nel 2012 Little Creatures viene acquistato dalla giapponese Kirin (che già ne possedeva il 25%) e per Alex e la fidanzata Annie Clements è tempo di un nuovo trasloco. Destinazione Londra, dove Camden Town sta cercando un nuovo “head brewer” : vi resterà per quasi tre anni, andandosene sei mesi prima che il birrificio finisse nella mani della multinazionale AB-InBev.
Per Alex era arrivato il momento di mettere in pratica il progetto che aveva sempre sognato: un birrificio tutto suo. “Pensavamo di andare a Liverpool, ma un giorno passammo per Bristol che ci ricordò un po’ l’Australia – tutti erano abbastanza rilassati. Non avevamo mai avuto neppure una casa tutta nostra e ora dovevamo investire tutti i nostri risparmi in un birrificio. La cosa ci spaventava un po’: per fortuna ci aiutarono un po’ delle persone che avevano lavorato con me alla Little Creatures, in particolare il fondatore Howard Cearns”. A luglio 2016 accende i motori il birrificio Lost and Grounded Brewers, impianto da 25hl fornito dalla tedesca Krones: a Bristol c’è entusiasmo per l’arrivo dell’ex-birraio di Camden Town, ma Alex Troncoso sorprende un po’ tutti con una gamma di cinque birre che non prevede nessuno degli stili maggiormente richiesti dal pubblico: IPA, APA, DIPA. Ci sono invece la Keller Pils “Hop Bitter Lager Beer’”, la Lager molto luppolata “Running with Sceptres”, la saison “Hop-Hand Fallacy”, la Red Ale “No Rest for Dancer” e la Tripel “Apophenia”. Gli amanti del luppolo non si preoccupino: IPA e DIPA sono comunque arrivate in un secondo momento. Alle etichette – strumento di marketing ormai essenziale nell’affollato mercato della craft beer - lavorano i designer Alexia Tucker e Sam Davis; in birrificio operano i birrai Marc Muraz-Dulaurier (ex Mad Hatter), Mikey Harvey (ex Hop and Berry) e Matt Thompson (ex Celt Beers).
Produzione destinata ai mesi più freddi dell’anno, la (Hoppy) Baltic Porter Running with Spectres (6.8%) viene prodotta con malti Pilsner, Cara, Crystal, Brown, Chocolate, Roast e luppoli Magnum, Premiant e Columbus.
Il suo colore è un bel marrone con intense venature rossastre: la schuma è generosa, cremosa e compatta ed ho un’ottima persistenza. Al naso c’è pulizia ed un buon livello d’intensità: pane nero, frutta secca a guscio, caramello, caffè ed esteri fruttati che richiamano i frutti di bosco “scuri”. Al palato è morbida, scorre con buona facilità nascondendo bene l’alcool. La bevuta inizia con il dolce di caramello, cola, frutta sotto spirito e termina con un amaro piuttosto intenso nel quale trovano posto note terrose e torrefatte, di frutta secca a guscio e di caffè. Intensità ed equilibrio non mancano in questa Baltic Porter di Lost And Grounded: c’è ancora qualcosa da sistemare ma il livello è piuttosto buono. Dopo Moor, Arbor, Bristol Beer Factory, Wiper and True e Left Handed Giant un altro birrificio da tenere d’occhio nella vivace Bristol.
Formato 44 cl., alc. 6.8%, scad. 23/10/2019, prezzo indicative 6.00 euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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