giovedì 21 gennaio 2016

BrauKunstKeller: Mandarina IPA & Laguna IPA

Dopo quasi due anni ritorna sul blog BrauKunstKeller, beerfirm tedesca guidata dal birraio Alex Himburg, nativo di Berlino ma con residenza fissa in quel di Michelstadt (Odenwald, circa settanta chilometri a sud di Francoforte), dove realizza le proprie birre sugli impianti della Michelstädter Brauerei. Dopo molti anni passati a lavorare come birraio presso birrifici di grosse dimensioni, Alex ha fondato nel 2012 la propria beerfirm per abbracciare la causa della “craft beer revolution” in German; dopo la tutto sommato positiva esperienza con la IPA Amarsi ecco altre due interpretazioni dello stile col quale Alex Himburg ama cimentarsi. Partiamo dalla Mandarina IPA, che dovrebbe essere una “single-hop” realizzata esclusivamente con il luppolo tedesco Mandarina Bavaria sviluppato dall’Hopfenforschungszentrum di Hüll e commercializzato dal 2012: si tratta di un incrocio tra Cascade ed una non ben precisata varietà di luppolo nobile tedesco. La ricetta prevede poi malti Pale Ale, Pilsner, Caramello e una percentuale di malto affumicato; da quanto sono riuscito a capire la Mandarina IPA viene prodotta una volta all’anno in autunno, subito dopo la raccolta del luppolo. 
Nel bicchiere si presenta tra il dorato e l’arancio, piuttosto opaca e con un cappello di schiuma bianca cremosa e compatta, dall’ottima persistenza. L’aroma offre una succosa e dolce macedonia composta da mandarino e mandarancio, suggestioni di fragola, litchi, mango; molto bene pulizia e freschezza, quasi “sfacciata” l’intensità che va però a scapito della finezza. Simile è lo scenario che si presenta al palato: niente da eccepire sull’intensità di una IPA molto fruttata e “succosa”, ricca soprattutto di agrumi (arancio/mandarino) con qualche sfumatura di miele e frutta tropicale. L’amaro non si fa attendere ma risulta meno coinvolgente della parte fruttata, una sorta di “ondata” vegetale ed erbacea molto intensa ma un po’ sgraziata e fuori controllo, quasi “umida”, abbastanza simile a quanto mi è capitato di trovare in alcune birre “fresh hop”: non pervenuta l’affumicatura dei malti, probabilmente eclissata dall’abbondante luppolatura che tende a coprire un po’ tutto, eleganza inclusa. Una IPA intensa ma grezza che tuttavia mette in evidenza un bel carattere che non sempre ho riscontrato nelle interpretazione tedesche dello stile; in questo caso, prendendo a prestito un noto slogan pubblicitario, potrei quasi riassumere con “la potenza è nulla senza il controllo”.  Interessanti comunque le potenzialità del luppolo Mandarina, sopratutto in aroma, che in altre birre provate mi aveva invece lasciato abbastanza indifferente. 
Più anonima  è invece risultata essere la IPA chiamata Lagunda, dichiaratamente ispirata alle West Coast calforniane; Pale Ale, Pilsner, Monaco e Caramunich sono i malti utilizzati, mentre per i luppolo ci si affida alle tre “C” di  Chinook, Cascade e Centennial. Qualche riga più in alto accennavo al poco carattere che ho riscontrato in molte IPA tedesche e questa bottiglia di Lagunda sembra confermare quelle impressioni. Aroma poco intenso che si snoda a fatica sui binari della resina e del pompelmo/tropicale (ananas) senza però brillare di pulito o di eleganza. Al palato la base biscottata e leggermente caramellata dei malti supporta il leggero dolce della frutta tropicale che a sua volta contrasta l’amaro non particolarmente intenso che, con le sue note terrose, vegetali e di frutta secca, risulta molto poco West Coast. Sebbene sia nel complesso bevibile con facilità, in essa non vi è nulla che spicchi e  neppure la freschezza sembra essere di casa: facile dimenticarla dopo aver terminato il bicchiere. Di certo averla bevuta dopo l'esuberante Mandarina non l'ha aiutata a fare una grande figura.
Nel dettaglio:
Mandarina IPA, alc. 6.1%, IBU 55, lotto 15:02, scad. 07/04/2016, 2.83 Euro (supermercato, Germania)
Lagunda IPA, alc. 6.1%, IBU 68, lotto 15, scad. 06/2016,  2.83 Euro (supermercato, Germania)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

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