L’epifania si è appena portata con sé tutte le feste, come vuole il detto, ma per quel che riguarda la birra c’è ancora tempo (e freddo!) per continuare ad apprezzare le produzioni realizzati dai birrifici appositamente per il periodo natalizio.
Da Monaco ritorno sempre a bere con piacere le birre di Giesinger Bräu, del quale vi avevo già parlato in questa occasione. Validissima alternativa alle sei “sorelle” industriali che monopolizzano la capitale della Baviera, il microbirrificio fondato nel 2007 da Steffen Marx in un garage è stato una ventata di novità in una città dove era dal 1889 che non aprivano nuovi produttori. Gli ettolitri prodotti sono cresciuti dai 750 del 2007 ai 1000 del 2011 e un’operazione di crowdfunding ha poi consentito a Giesinger di spostarsi nel 2014 dall’angusto garage al poco distante edificio di Martin-Luther-Stasse 2 del quartiere sud-orientale di Giesing. Cucina e immancabile Biergarten rappresentano il necessario completamento ai nuovi impianti produttivi, con un potenziale di 12.000 hl/anno che al momento ne sfrutta circa 5.000; oggi Giesinger impiega circa 30 dipendenti, in sala cottura vi è il birraio Simon Rossmann e le loro birre, oltre che alle spine della “Bräustüberl” le potete trovare in sempre più numerosi locali e negozi di Monaco.
L’operazione di crowdfunding è ancora attiva: al vostro capitale verrà riconosciuto un tasso d’interesse dell’8% annuo che vi verrà pagato per i prossimi dieci anni non in contanti ma in “gettoni” spendibili per l’acquisto di birra, pasti e prodotti alimentari presso birrificio, ristorante ed annesso “spaccio agricolo”.
La tradizione bavarese delle birre invernali/natalizie di solito coincide con la produzione di Festbier (Märzen), ovvero versioni un po’ più alcoliche e “robuste” delle classiche Helles. Giesinger dal 2011 propone invece una Weizenbock che nelle prime versioni violava “l’editto di purezza” utilizzando spezie (cannella, chiodi di garofano e scorza di mandarino) per ricreare l’atmosfera natalizia. Per il Natale 2015 si ritorna invece dentro i confini del Reinheitsgebot: "il nostro scopo era di creare una birra natalizia fruttata e senza l'utilizzo di spezie " dice il birraio Rossmann. Ci si affida a due luppoli americani, Mosaic e Amarillo: inusuale anche la scelta del formato da 33 centilitri.
Si presenta di color arancio carico con qualche venatura dorata, opaca; la schiuma biancastra non è particolarmente generosa, benché fine e cremosa, con una buona persistenza. L'aroma apre con forti note fenoliche; dominano i chiodi di garofano, trasmettendo effettivamente una sensazione natalizia che però almeno inizialmente si porta dietro l'odore meno gradevole, anche se lieve, di plastica leggermente bruciata. Fortunatamente dopo qualche minuto nel bicchiere il naso assume connotati più gradevoli ed equilibrati: emerge la banana matura, quasi caramellata, una remota idea di frutta tropicale, che ben s'amalgama con la speziatura del lievito. Il gusto ripropone con assoluta coerenza l'aroma, con la dolcezza di banana, frutta tropicale, caramello, una lieve speziatura; non c'è traccia d'amaro, si chiude con l'acidità del frumento e con una piacevole nota di cereali. L'intensità è buona, così come la facilità di bevuta: alla fine i 33 centilitri risultano un po' insufficienti in una weizenbock pulita che riscalda la serata con un morbido e delicato tepore etilico. Alla fine si rimane soddisfatti, sebbene il risultato risulti alla fine "solo" una piacevole e fedele interpretazione dello stile; ma da un microbirrificio che vuole differenziarsi dalle industriali Monaco e dall'utilizzo di luppoli americani (Mosaic ed Amarillo) era lecito aspettarsi qualcosina di più.
Formato: 33 cl., alc. 6.8%, scad. 30/06/2016, 3.08 Euro (beershop, Germania)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia, e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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