Nel 2001 furono alcune birre ad alta gradazione alcolica e per certi versi estreme, come Dirty Bastard, Breakfast Stout e Centennial IPA a salvare il birrificio Founders da una difficilissima situazione finanziaria: quasi dieci anni dopo il maggior contributo alla crescita è invece arrivato dal lancio di una birra dal basso contenuto alcolico, poi diventata una sorta di “stile di vita”, come dicono a Grand Rapids, Michigan.
Era il 2007 e, racconta il birraio Jeremy Kosmicki, “stavamo cercando qualcosa che alla nostra taproom potesse sostituire la lager che avevamo smesso di produrre; volevamo avere alla spina una birra leggera da offrire ai bevitori di Bud Light che ci venivano a trovare assieme ai loro amici appassionati di craft beer. Iniziammo a produrre una birra chiamata Extra Pale, poi Solid Gold ma, ad essere onesti, erano due birre molto blande; così pensammo di cambiare e realizzare una birra che piacesse anche a noi, leggera ma piena di gusto grazie al dry-hopping. Non fu facile, le prime ricette erano troppo poco luppolate ma pian piano, ascoltando il feedback di chi la beveva alla taproom, arrivammo a fare la birra giusta”. Mike Stevens, fondatore di Founders assieme a Dave Engbers, aggiunge: “eravamo considerati dei precursori per quel che riguarda le birre forti, ad alta gradazione alcolica, ma iniziavamo a mettere su famiglia e ad avere bambini. Volevamo soprattutto per noi una birra in stile Founders ma che potevi bere ripetutamente nel corso di una serata”. “Facemmo così tante prove - ricorda Engbers - che avremmo potuto far uscire la birra sul mercato un anno prima, ma volevamo che fosse perfetta. Per quasi un anno alla taproom fu conosciuta come Endurance—All Day IPA: All Day IPA era solo la descrizione, ma poi ci fu un contenzioso sulla parola Endurance con una beerfirm di Boston e decidemmo di chiamarla semplicemente All Day IPA. I grafici realizzarono quella bella etichetta che contribuì in maniera decisiva a comunicare il significato: uno stile di vita attivo. La cosa che mi colpì maggiormente quando fu messa in vendita era che molti dei nostri colleghi birrai ne rimasero sconvolti; molti di loro iniziarono a produrre una birra che fosse piena di sapori ma dal basso contenuto alcolico, e quando dei birrai che rispettiamo ci fanno così tanti complimenti vuol dire che abbiamo davvero fatto la birra giusta”.
Ricapitoliamo: la All Day IPA di Founders arriva nel 2012 ma già nel 2010, con il nome di Endurance IPA Jr., ottiene la medaglia d’argento al Great American Beer Festival nella categoria delle “Session Ales”; alla fine del 2013 arrivano le prime lattine e la All Day IPA rappresenta da sola il 25% delle vendite di Founders. Nella primavera del 2014 Founders è il primo birrificio craft americano a realizzare l’upgrade dal 12 pack di lattine al 15 pack, e ciò avviene senza aumentare il costo; prezzo di vendita suggerito per 15 lattine è di 18 dollari. Al cambio attuale fa 1,03 Euro a lattina da 35 cl., tasse ovviamente escluse. L’ultima novità che la riguarda è l’arrivo del “lattinone” da 568 ml (19.2 once).
La All Day IPA è oggi la lattina di "craft beer" più venduta negli Stati Uniti ed è la terza IPA più venduta nello stesso paese: è distribuita in 46 stati e, all’estero, in 26 nazioni; Founders stima di chiudere il 2017 con una produzione di 460.000 barili (540.000 ettolitri) e più della metà di questi è rappresentata dalla All Day IPA. E basta farsi un giro nel Midwest per rendersene conto: la trovate praticamente ovunque e, dai supermercati ai distributori di benzina e, a volte, con un prezzo "all'oncia" inferiore a quello delle Bud Light!
Ricordo che per l'American Brewers Association il birrificio Founders non è più considerato "craft" per aver venduto nel 2014 il 30% delle proprie azioni agli spagnoli della Mahou San Miguel.
La birra.
Di fatto la sua gradazione alcolica (4.7%) la porta leggermente al di sopra della soglia del “sessionabile”, ciò non toglie che la All Day IPA di Founders è veramente una birra quotidiana. Founders è da anni presente in Italia e, ultimamente, anche sugli scaffali di diversi supermercati con alcune etichette. Ho avuto occasione di provare la All Day IPA “italiana” dalla grande distribuzione e il risultato è stato ovviamente poco gratificante, vuoi per i mesi passati dalla messa in bottiglia che per le condizioni di conservazione della grande distribuzione. Negli Stati Uniti sono invece riuscito a trovare una bottiglia con un paio di settimane di vita, facendomi così un’impressione più veritiera di una birra che ha avuto uno straordinario successo.
Simcoe e Amarillo sono i luppoli utilizzati in una IPA che si presenta di colore oro carico, leggermente velato e sormontato da una testa di schiuma bianca, cremosa e compatta, dalla buona persistenza. Al naso profumi floreali si mescolano a quelli di arancio e pompelmo, resina e un lieve tocco dank; la pulizia è ottima, mentre l'intensità è solamente discreta. Nessuna deriva acquosa al palato dove c'è invece - in piena tradizione Midwest - una buona base maltata, con pane e biscotto, a supporto della polpa d'arancia e del pompelmo; la bevuta è abbastanza secca e chiude con un amaro delicato leggermente resinoso e terroso. Non ci sono molte emozioni nel bicchiere di una IPA a cui forse la quantità oggi prodotta ha tolto un po' di cuore: la qualità comunque è ineccepibile: birra pulita, bilanciatissima, delicatamente profumata e delicatamente amara ma piena di guato. Prezzo assolutamente concorrenziale, soprattutto se la comprate nei pack da 6 bottiglie o 15 lattine: è la birra che negli Stati Uniti vi salva ogni volta che non trovate nulla di decente da bere. E' il tipo di birra che ancora manca (e forse sempre mancherà) in Italia, come rapporto qualità-prezzo, per accompagnare grigliate, giornate al mare, scampagnate e ritrovi con amici.
Simcoe e Amarillo sono i luppoli utilizzati in una IPA che si presenta di colore oro carico, leggermente velato e sormontato da una testa di schiuma bianca, cremosa e compatta, dalla buona persistenza. Al naso profumi floreali si mescolano a quelli di arancio e pompelmo, resina e un lieve tocco dank; la pulizia è ottima, mentre l'intensità è solamente discreta. Nessuna deriva acquosa al palato dove c'è invece - in piena tradizione Midwest - una buona base maltata, con pane e biscotto, a supporto della polpa d'arancia e del pompelmo; la bevuta è abbastanza secca e chiude con un amaro delicato leggermente resinoso e terroso. Non ci sono molte emozioni nel bicchiere di una IPA a cui forse la quantità oggi prodotta ha tolto un po' di cuore: la qualità comunque è ineccepibile: birra pulita, bilanciatissima, delicatamente profumata e delicatamente amara ma piena di guato. Prezzo assolutamente concorrenziale, soprattutto se la comprate nei pack da 6 bottiglie o 15 lattine: è la birra che negli Stati Uniti vi salva ogni volta che non trovate nulla di decente da bere. E' il tipo di birra che ancora manca (e forse sempre mancherà) in Italia, come rapporto qualità-prezzo, per accompagnare grigliate, giornate al mare, scampagnate e ritrovi con amici.
Formato: 35.5 cl., alc. 4.7%, IBU 42, imbott. 31/07/2017, pagata 2,11 $ (supermercato).
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