venerdì 1 settembre 2017

Wisconsin: Pearl Street Me, Myself & IPA, Lakefront IPA, Central Waters Rift IPA & Satin Solitude Imperial Stout

Wisconsin, ventitreesimo stato americano per superficie e ventesimo per popolazione: uno stato dalla grande tradizione agricola, i cui confini occidentali ed orientali sono rappresentati dal Grande Fiume, il Mississippi, e dal lago Michigan: è soprannominato America's Dairyland, ovvero "la terra dei caseifici".  Per quel che riguarda la birra a Milwaukee, la più grande città dello stato, ha sede la Miller Brewing Company, il secondo più grande produttore americano la cui proprietà è passata nelle mani di gruppi come Philip Morris e SAB Miller. Nell'ottobre 2016 quest'ultimo è stato acquistato da AB-InBev e il marchio Miller è stato uno di quelli "sacrificati" sull'altare dell'antitrust: il gruppo Molson Coors lo ha rilevato per 12 miliardi di dollari. 
Fortunatamente in Wisconsin ci sono anche 138 birrifici artigianali (quattordicesimo stato americano) per una produzione totale di circa 1.150.000 ettolitri: non sono molti quelli che vengono importati in Europa (a memoria ricordo solo O'so) e la maggior parte di essi ha una distribuzione soprattutto locale o opera solamente come brewpub. Emblematico il caso di New Glarus, uno dei birrifici del Wisconsin più apprezzati dai beergeeks, che distribuisce solamente all'interno del proprio stato. 
Il beer hunting in uno stato grande poco più della metà (169.639 km²) del territorio italiano nel quale vivono solamente sei milioni di persone è quindi tanto affascinante quanto carente d'informazioni. Prima di avventurarsi è sempre doveroso informarsi sulle leggi relative alla vendita e al consumo di alcool, diverse in ogni stato americano: il Wisconsin non annovera nessuna "dry county" ma la vendita di birra (da asporto) è consentita solamente dalle sei del mattino alle nove di sera, mentre i bar hanno l'obbligo di chiudere entro le due di notte e, nel weekend, entro le due e mezza. 

Partiamo dalla Pearl Street Brewery, birrificio che si trova a La Crosse, una piccola ma graziosa (per gli standard americani) cittadina adagiata sulle rive del Mississippi e quindi sul confine con il Minnesota. Viene fondato nel 1999 da padre e figlio, Tony e Joe Katchever, aiutati oggi dall’head brewer Jordan e da un team che comprende una decina di persone; l’attività parte in un seminterrato delle centralissima Pearl Street per poi continuare oggi nei più periferici ma ampi locali di St Andrew Street. In quasi vent’anni di attività il birrificio ha realizzato una cinquantina di birre e distribuisce solamente nel proprio stato; difficile resistere alla tentazione di bere finalmente IPA americane fresche, addirittura nella loro città d’origine, e quindi dalla loro gamma scelgo una freschissima Me, Myself & IPA. 
Siamo nel Midwest, quindi ben lontani dalle bombe luppolate della West Coast e dai succhi di frutta del New England; riesce difficile elaborare una definizione precisa di Midwest IPA ma direi che di solito potete aspettarvi una birra nella quale i luppoli guidano la bevuta ma anche la componente maltata è ben presente, con il risultato che spesso coincide con una IPA molto bilanciata che non tende a saturare il palato con tonnellate di amaro.  La Me, Myself And IPA di Pearl Street (non confondetelo con l’omonimo birrificio di Buffalo) è di colore dorato carico e presenta un aroma pulito anche se poco intenso: aghi di pino e note terrose, quasi di muschio, accompagnano il caramello anticipando quello che sarà poi la bevuta. Al palato appare anche qualche nota biscottata e di pompelmo, prima di un finale amaro, di buona intensità, nella quale le note pungenti di resina affiancano quelle terrose. Bottiglia con meno di un mese di vita sulle spalle, fresca e pulita, che regala buone soddisfazioni: IPA piuttosto muscolosa per il contenuto alcolico effettivo (6.5%) che, come accade quasi sempre per le birre del Wisconsin, non viene dichiarato in etichetta. 

Dalle rive del Mississippi spostiamoci ora quelle del lago Michigan, a Milwaukee, dove dal 1987 ha sede Lakefront Brewery, uno dei microbirrifici più longevi del Wisconsin fondato dai fratelli Russ e Jim Klisch. Per dodici anni 2000 il birrificio ha operato all’interno di un ex-panificio utilizzando un impianto, incluso la linea d’imbottigliamento, assemblato personalmente da Russ utilizzando componenti di seconda mano; nel 2000 è avvenuto il trasloco, con conseguente cambio d’impianto produttivo, all’interno di un dismesso edificio del 1908  che un tempo ospitava la centrale elettrica, alimentata a carbone, della Milwaukee Electric Railway Company. Oltre che in tutto il Midwest, Lakefront distribuisce anche sulle coste degli Stati Uniti, dalla Florida alla California. La IPA di  Lakefront viene prodotta con Cascade e Chinook  e si presenta di colore oro antico con riflessi ramati; il naso non brilla né per pulizia né per intensità ma permette comunque d’individuare i profumi terriccio umido, di biscotto e pane tostato. La sensazione palatale è un po’ debole per una IPA dal buon contenuto alcolico (6.6%) che propone un percorso gustativo coerente con l’aroma: biscotto e caramello, accenni di tostato, marmellata d’agrumi prima di un finale amaro abbastanza corto nel quale convivono note vegetali, terrose e una delicata tostatura. IPA prodotta con luppoli americani che ricorda molto l’Inghilterra, quella "tradizionale", nel risultato finale: intensità e pulizia non sono tuttavia encomiabili e alla fine la bevuta lascia un po’ insoddisfatti. 

Altro birrificio con vent’anni di storia alle spalle è Central Waters, aperto nel 1997 a Junction City, duecento chilometri a nord ovest di Milwaukee: lo fondano gli amici Mike McElwain e Jerome Ebel  adattando un vecchio impianto di un caseificio in uno stabile che nel 1920 ospitava un concessionario di automobili Ford. Dopo tre anni il birrificio fu rilevato dal birraio e dipendente Paul Graham che ancora oggi lo guida assieme ad Anello Mollica; nel 2007 è avvenuto il trasloco nella location attuale di Amherst dove è in funzione un impianto dalla capacità di 15 barili. 
Impossibile reperire alcune delle imperial stout invecchiate in botti di bourbon che rappresentano, almeno secondo i beer-raters, il meglio di Central Waters: sono birre stagionali per i mesi più freddi dell’anno che spariscono ovviamente subito dagli scaffali. Eccone invece due prodotte tutto l’anno. La IPA della casa si chiama Rift, in omaggio alla Grande Fossa Tettonica del Kenia (Great Rift Valley) nella quale vivono almeno cinque specie diverse di aironi, animale presente su tutte le etichette del birrificio; i luppoli utilizzati sono Simcoe, Citra ed Amarillo.  Il bicchiere si veste di color dorato carico e l’aroma regala profumi di aghi di pino, mango, papaia e melone, pompelmo; l’intensità non è molto elevata ma la pulizia è quella giusta. La sensazione palatale è morbida e molto gradevole a supporto di una bevuta molto bilanciata nella quale convivono note biscottate e di frutta tropicale prima di un finale amaro, di media intensità, caratterizzato da note prevalentemente resinose. Una IPA che manca forse un po’ di carattere ma che evidenzia fragranza e ottima pulizia, risultando facilissima da bere. 
Le cose vanno un pochino meno bene quando nel bicchiere si versa l'imperial stout chiamata Satin Solitude. Dal contenuto alcolico “moderato” (7.5%) e di colore ebano scurissimo,  si presenta con un ottimo aspetto e con un naso altrettanto invitante e pulitissimo: pane nero, orzo tostato, caffè e mirtillo, una spolverata di cenere. L’inizio è promettente ma in bocca questa imperial stout risulta un po’ troppo leggera e sfuggente, anche se capisco le intenzioni del birrificio di realizzare una birra intensa ma non impegnativa da bere. I sapori sono molto meno puliti e definiti degli aromi, con una generale sensazione di torrefatto supportata dal dolce del caramello; nel finale le tostature s’intensificano ma la birra perde ulteriormente eleganza, concludendo il suo percorso con un immaginario tuffo in una tazza di caffelatte ben zuccherato. Nel complesso discreta, si perde un po’ per strada dopo un inizio (aroma) molto convincente: peccato.

Nel dettaglio
Pearl Street Brewery Me Myself & IPA, 35.5 cl., alc. 6.5%, imbott. 07/2017, prezzo 1,58 $
Lakefront Brewery IPA, 35.5 cl., alc. 6.6%, scad. 18/11/2017, prezzo 1,58 $
Central Waters Rift, 35.5 cl., alc. 6.5%, lotto 413113?, scad 4/12/2017?, prezzo 1,58 $
Central Waters Satin Solitude, 35.5 cl., alc. 7.5%, lotto e scadenza non riportati, prezzo 1,58 $

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