Nel 1845 alcuni immigranti svizzeri provenienti dal Canton Glarona si stabilirono in quella regione oggi appartenente allo stato del Wisconsin e fondarono il villaggio di New Glarus: è qui che Daniel e Deb Carey nel 1993 hanno aperto le porte dell'omonimo birrificio. Dan lavora per l'industria della birra da quando aveva vent'anni: dopo il diploma in Scienze dell'alimentazione con specializzazione in Malting and Brewing Science ha svolto un periodo di apprendistato in Germania per poi ritornare negli Stati Uniti seguendo l'installazione e l'avviamento di molti micro-birrifici. Prima di mettersi in proprio era supervisore della produzione per la Anheuser-Busch a Fort Collins.
E' sua moglie Deborah a convincerlo a vendere la loro casa in Colorado e ad utilizzare tutti i loro risparmi per tornare con i figli in Wisconsin, dove lei era nata, a fondare la New Glarus Brewing Company; è lei a redigere il business plan di un brewpub che parte con un impianto da 23 ettolitri acquistato da un birrificio tedesco in demolizione che viene installato in un magazzino abbandonato. "Investimmo davvero tutto quello che avevamo - dice Deb - se le cose fossero andate male saremmo finiti a dormire in macchina". New Glarus inizia producendo solamente birre a bassa fermentazione, fedele alla tradizione degli immigrati tedeschi che furono i primi a produrre birra in Wisconsin. Deb è quindi la prima donna americana ad aver fondato un birrificio, mentre Dan è il birraio che, ogni venerdì, sale sul proprio furgoncino per consegnare la birra ai clienti.
In dieci anni il birrificio passa ad occupare da 100 a 1800 metri quadrati e arriva a produrre 75.000 ettolitri l'anno, saturando completamente la propria capacità; dal 2002 New Glarus decide di vendere la propria birra solamente in Wisconsin, ritirandosi dai pochi altri stati in cui era distribuita. Nel 2006 Deb Carey annuncia un piano di espansione da 21 milioni di dollari: il nuovo birrificio, una serie di edifici a graticcio che ricordano quelli della Svizzera, nasce su di una piccola collina a sud del villaggio. In questi ultimi dieci anni New Glarus ha continuato a crescere al ritmo del 15-20% annuo: i 150.000 ettolitri prodotti nel 2012 hanno convinto i coniugi Carey ad intraprendere una nuova espansione da 11 milioni di dollari con l'aggiunta di altri fermentatori che dovrebbero portare la capacità a 300.000 ettolitri/anno. Il 65% di questi è rappresentato dalla birra Spotted Cow, che Dan Carey definisce una farmhouse ale: assaggiata alla spina non mi ha fatto una gran impressione, sopratutto per quel che riguarda il suo carattere rustico/farmhouse.
Le birre.
Siamo nel Midwest e quel "No Coast Pale Ale" che accompagna il nome Moon Man lo mette ben in chiaro: American Pale Ale dedicata al gatto di casa, prodotta con cinque diverse varietà di luppolo non rivelate: "in Wisconsin non devi essere estremo per essere reale", aggiungono i coniugi Carey. L'imprinting "tedesco" si vede anche in questa APA che, effettivamente e paradossalmente, ricorda proprio quelle prodotte dei birrifici in Germania. Pulizia ed equilibrio sono ineccepibili ma tutta questa perfetta tranquillità si traduce alla fine in una birra un po' timida che non mostra un gran carattere. Il naso parte dal floreale per poi virare sui classici profumi dei luppoli americani, ovvero gli agrumi: nello specifico si parla di arancia e mandarino. Crosta di pane e caramello formano un base maltata fragrante e leggera sulla quale emerge una delicata nota agrumata; il finale, molto pulito, porta un amaro leggero a cavallo tra note terrose e zesty. Come detto, New Glarus distribuisce solamente in Wisconsin e questa birra ne riflette il DNA: niente estremi, massima facilità di bevuta, pulizia ed eleganza. L'intensità di aromi e sapori non è tuttavia il suo punto di forza e, in quanto bevitore europeo in trasferta negli Stati Uniti, non è la birra che desidero trovarmi nel bicchiere.
Si cambia marcia con Serendipity, una delle birre più apprezzate di New Glarus: nel 1986 Dan e Deb Carey sono in Belgio e s'innamorano dei lambic alla frutta, in particolare delle kriek. Ci vorranno però sei anni di tentativi e di errori prima di arrivare a realizzare la ricetta di quella che sarà la Wisconsin Belgian Red, una Sour Brown Ale prodotta con amarene Montmorency del Wisconsin che debutta nel 1995.
Ma nel 2012 la primavera nello stato americano è caratterizzata da gelate tardive che compromettono quasi completamente il raccolto di amarene e Carey non riesce a produrre la sua tanto amata birra. Alle poche amarene trovate decide di aggiungere mele Gala dallo stato di Washington e cranberries (mirtilli rossi) locali: il risultato ottenuto quasi per caso (serendipità) è ottimo e da quell'anno viene prodotta Serendipity una "Happy Accident Fruit Ale". Il suo colore oscilla tra il lampone e il rosso rubino ed è sormontato da un cappello di schiuma ocra, cremosa e compatta, che ha un'ottima persistenza. L'aroma mantiene fede a quanto raffigurato in etichetta: mela, amarene e mirtilli rossi, con una fragranza ed un'intensità impressionanti. La frutta sembra letteralmente saltare fuori dal bicchiere per raggiungere poi, senza nessun cedimento, anche il palato; la bevuta oscilla tra il dolce di mela e ciliegia e l'aspro di amarena e cranberries, spinto da vivaci bollicine che tuttavia non ne pregiudicano la morbidezza. Il contenuto alcolico non è riportato in etichetta ma è comunque inavvertibile, mentre il finale secco è la perfetta conclusione di una birra dall'enorme potere dissetante e rinfrescante, assolutamente perfetta come aperitivo. Raramente mi è capitato d'incontrare una birra con un utilizzo del frutto così pulito, pieno e fragrante: cheapeau. Prezzo abbordabile, se paragonato ad altre birre simili americane, e per trovarla in Wisconsin non dovete dormire accampati fuori dal birrificio: spesso vi basta andare al supermercato.
Nel dettaglio:
Moon Man No Coast Pale Ale, 35.5 cl., alc. 5%, lotto non riportato, 1.58 $.
Serendipity, 75 cl., alc. 5.1% (?), lotto non riportato, 9.99 $.
Si cambia marcia con Serendipity, una delle birre più apprezzate di New Glarus: nel 1986 Dan e Deb Carey sono in Belgio e s'innamorano dei lambic alla frutta, in particolare delle kriek. Ci vorranno però sei anni di tentativi e di errori prima di arrivare a realizzare la ricetta di quella che sarà la Wisconsin Belgian Red, una Sour Brown Ale prodotta con amarene Montmorency del Wisconsin che debutta nel 1995.
Ma nel 2012 la primavera nello stato americano è caratterizzata da gelate tardive che compromettono quasi completamente il raccolto di amarene e Carey non riesce a produrre la sua tanto amata birra. Alle poche amarene trovate decide di aggiungere mele Gala dallo stato di Washington e cranberries (mirtilli rossi) locali: il risultato ottenuto quasi per caso (serendipità) è ottimo e da quell'anno viene prodotta Serendipity una "Happy Accident Fruit Ale". Il suo colore oscilla tra il lampone e il rosso rubino ed è sormontato da un cappello di schiuma ocra, cremosa e compatta, che ha un'ottima persistenza. L'aroma mantiene fede a quanto raffigurato in etichetta: mela, amarene e mirtilli rossi, con una fragranza ed un'intensità impressionanti. La frutta sembra letteralmente saltare fuori dal bicchiere per raggiungere poi, senza nessun cedimento, anche il palato; la bevuta oscilla tra il dolce di mela e ciliegia e l'aspro di amarena e cranberries, spinto da vivaci bollicine che tuttavia non ne pregiudicano la morbidezza. Il contenuto alcolico non è riportato in etichetta ma è comunque inavvertibile, mentre il finale secco è la perfetta conclusione di una birra dall'enorme potere dissetante e rinfrescante, assolutamente perfetta come aperitivo. Raramente mi è capitato d'incontrare una birra con un utilizzo del frutto così pulito, pieno e fragrante: cheapeau. Prezzo abbordabile, se paragonato ad altre birre simili americane, e per trovarla in Wisconsin non dovete dormire accampati fuori dal birrificio: spesso vi basta andare al supermercato.
Nel dettaglio:
Moon Man No Coast Pale Ale, 35.5 cl., alc. 5%, lotto non riportato, 1.58 $.
Serendipity, 75 cl., alc. 5.1% (?), lotto non riportato, 9.99 $.
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