Viene presentata all'Italia Beer Festival di Milano dello scorso marzo 2013, ma la Hopbloem non è l'ultima "nata" in casa Extraomnes, visto che le sono rapidamente succedute la Wallonië e, da qualche settimana, la Quadrupel. Se la Zest di Extraomnes aveva sbancato l'IBF Milano del 2011, debuttando ed ottenendo il premio di miglior birra della manifestazione (voto del pubblico), la Hopbloem non fa il bis ma si candida ugualmente per essere una delle birre "definitive" di ogni estate, a partire da questa. Belgian ale brassata con lievito da witbier, malto d'orzo, luppoli Mosaic e Galaxy, aromatizzata con foglie di Citrus Hystrix (ho gugolato, lo ammetto: combava). All'aspetto è arancio, opalescente, e la schiuma che si forma è pressoché perfetta: compatta e fine, una sorta di mousse bianca, viene quasi voglia di prendere dal cassetto un cucchiaino. Aroma pulito, elegante, molto forte, straripante di agrumi: a dominare sono il lime, il limone, la citronella, con qualche leggero sentore di tropicale e di pompelmo che affiora solo man mano che la birra si riscalda ed una leggera rusticità donata dal lievito. In bocca la Hopbloem è probabilmente la birra più "estrema" che sino ad ora sia stata fatta da Extraomnes: secchissima ed agrumatissima, la primissima sensazione è simile a quella di succhiare direttamente uno spicchio di lime/limone. Ma una volta che il palato si è abituato all'attacco iniziale, la grande pulizia permette di cogliere tutte le altre sfumature meno evidenti: c'è una (leggera) base maltata di pane e cereali, qualche note di frutta gialla, dolce, che placa per qualche secondo l'ondata di scorza d'agrumi. E' una quiete illusoria, perché il finale è un trionfo amaro di "zest", di scorza di agrume (con una leggera nota rustica) che a prosciuga e disseta il palato, per poi riassetarlo. Ruffiana e piaciona. Una birra che andrebbe proibita: crea irrimediabile dipendenza, soprattutto se la temperatura esterna è intorno ai 30 gradi. Ne abbiamo comprata solo una, ma vista la velocità con la quale è scomparsa dal bicchiere, andrebbe acquistata solamente (almeno) a multipli di sei. Formato: 33 cl., alc. 5.7%, lotto 112 13, scad. 31/10/2014, pagata 3.80 Euro (beershop, Italia).
A me è non è sembrata così travolgente...
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