Ritorna sul blog il birrificio americano Anchorage fondato a giugno 2011 nell’omonima città dell’Alaska da Gabe Fletcher. Dopo tredici anni passati a lavorare per la Midnight Sun Brewing Company, prima sulla linea d’imbottigliamento e poi come birraio, Fletcher decide di mettersi in proprio e di lavorare su quella che è la sua vera passione: le birre acide e a fermentazione spontanea, l’utilizzo di lieviti selvaggi. In assenza d'impianto produttivo, Fletcher affitta uno spazio di circa 300 metri quadri all’interno del Snow Goose Restaurant and Sleeping Lady Brewing Co; il mosto viene prodotto al piano di sopra, dove si trova l’impianto, e poi trasferito attraverso tubazioni direttamente al piano di sotto dove Fletcher ha posizionato 250 botti, due foeders da 70 litri, due tank in acciaio, una linea d’imbottigliamento e la cella frigorifero. Anchorage debutta come una specie di beerfirm e nell’anno successivo (2012) il popolo di Ratebeer lo annovera già tra i cinque migliori nuovi birrifici al mondo. Senza fretta Fletcher lavora in parallelo alla costruzione del proprio birrificio, poi inaugurato nella primavera del 2014; la nuova location all’incrocio tra la 148 W e la 91st Avenue dispone di 750 metri quadri ed una suggestiva tasting room che è praticamente posizionata in mezzo ai grandi foeders. Sulle pareti, il motto scelto da Fletcher: “Where brewing is an art, and Brettanomyces is king“. Nella piccola tasting room, dominata dal legno degli arredi e dei foeders, trovate merchandising, spine, bottiglie e anche qualche piattino di formaggi e salumi da sgranocchiare.
La birra.
Dopo Rondy Brew e Mosaic è ora di stappare un’altra Saison a firma Anchorage: si tratta della Nelson Sauvin, prodotta ovviamente utilizzando esclusivamente l’omonima varietà di luppolo. Come lei sue sorelle anche fermenta in foeders di legno con brettanomiceti: il primo lotto è stato prodotto a aprile 2017 e non so se da allora ne siano stati prodotti altri.
Il suo colore è arancio pallido, in controluce affiorano quasi dei riflessi verdastri: la schiuma è generosa, scomposta e poco persistente. L’aroma è fresco e solare: pepe, spezie, uva e uvaspina, limone, pompelmo: in sottofondo si scorge il legno e il “funky” dei brettanomiceti. A due anni e mezzo dalla messa in bottiglia questa saison di Anchorage rivela una freschezza ancora sorprendente: vivaci bollicine, corpo medio e un carattere fruttato nel quale convivono l’asprezza di uva bianca e agrumi con la dolcezza di ananas, pesca e qualche accenno biscottato. La chiusura è secchissima, il Nelson Sauvin lascia una scia finale amaricante nella quale s’incontrano note vegetali e di scorza d’agrumi. Ad aggiungere profondità e complessità ci pensano il legno ed il funky dei brettanomiceti: l’alcool (6.5%) si fa sentire solo a fine corsa, riscaldando il palato e contribuendo a costruire quel carattere vinoso che è parte fondamentale di questa birra.
Gran bella bevuta, emozionante, sicuramente la migliore tra le Anchorage bevute sino ad ora. Formato 75 cl., alc. 6.5%, lotto #1 04/2017, prezzo indicativo 18,00 euro (beershop)
NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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