Del birrificio danese Amager, fondato sull’omonima isola danese nei pressi dell’aeroporto di Copenhagen da Morten Valentin Lundsbak e Jacob Storm nel 2007, abbiamo parlato svariate volte. Qui trovate un'ampia carrellata di birre. Per chi è interessato il birrificio offre oggi visite guidate dal lunedì al sabato per gruppi di almeno 10 persone: il tour dura un paio d’ore e comprende quattro assaggi di birre e qualche snack. Chi ha un po’ più d’appetito può invece scegliere per un paio di menù supplementari proposti a 23 o 31 Euro. Amager non dispone tuttavia di una vera e propria taproom e non può servire le birre come se fosse un bar: al di fuori della visita guidata resterete quindi con il bicchiere vuoto. Potete tuttavia acquistare bottiglie e merchandising da portare a casa.
Il birrificio si trova in un’anonima zona industriale: se non volete sobbarcarvi i trenta minuti di viaggio in pullman da Copenhagen potete in alternativa dirigervi alla più comoda Amager Bryghus Taproom (Nørre Voldgade 27) che si trova in pieno centro, ad un solo chilometro dal pittoresco Nyhavn. E’ aperta ogni giorno a partire dalle ore 14, venerdì e sabato da mezzogiorno: troverete una quindicina di spine, la metà delle quali dedicate a birrifici ospiti, con la possibilità di fare un beer-flight di cinque assaggi a 100 corone (13 euro), prezzo abbastanza equo se confrontato alla media della capitale danese. Le alternative per bere in città non mancano assolutamente, a voi la scelta su dove orientarvi.
Nata nel 2013, l’Imperial Stout Double Black Mash (12%) è l’ammiraglia scura di Amager: “prendi una cosa già buona e rendila migliore – ecco la filosofia dietro questa birra. Questa massiccia Imperial Stout era già potente dopo il primo ammostamento, ma abbiamo pensato di andare oltre e farne un secondo, raddoppiando la quantità degli ingredienti. Abbiamo raggiunto lo scopo? Sta a voi deciderlo. Se vi piace grossa e nera sicuramente questa è la birra che fa per voi”. La Double Black Mash è una produzione stagionale che viene messa in vendita ogni inverno: la ricetta dovrebbe prevedere (condizionale d’obbligo) malti Pilsner, Pale, Munich, Roasted, Carahell, Melanoidin, Light chocolate, Caraaroma, Crystal e Black, luppoli Cascade e Chinook.
Sontuosamente nera come le tenebre, forma un’appetitosa testa di schiuma “abbronzata”, cremosa e compatta. L’aroma sacrifica eleganza e finezza a favore dell’intensità: melassa, fruit cake, liquirizia, qualche tostatura, remoti accenni di cioccolato. Ma è solo un preambolo alla vera festa che sta per iniziare: mouthfeel perfetto, pieno, denso e cremoso. Immaginate che qualcuno vi accarezzi il palato con uno scampolo di velluto: è quello che vorrei idealmente trovare in ogni Imperial Stout. La bevuta scende maggiormente in profondità rispetto all’aroma, riproponendolo e impreziosendolo di ulteriori elementi: si parte dal dolce (fruit cake, melassa, liquirizia) per poi virare in una bella ed intensa progressione amara ricca di caffè, tostature, cioccolato fondente, tabacco. Anche i luppoli si fanno sentire mentre l’alcool potenzia una birra la cui scia finale di alcool-cioccolato-caffè sembra non voler finire mai. Le si perdona volentieri qualche imprecisione, qualche lieve accenno di carne/salsa di soia, qualche pecca nella pulizia e nella definizione. Imperial Stout sontuosa, tra quelle europee che più si avvicinano agli standard qualitativi dei migliori esemplari americani. Se amate lo stile, non fatevela assolutamente scappare.
Formato 50 cl., alc. 12%, lotto 1777, scad. 03/2023, prezzo indicativo 10-12 Euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa lattina e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
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