Siamo nel Derbyshire, all'interno del Peak District National Park, poco lontano da Sheffield, nei dintorni di Ashford in the Water. La Thornbridge Hall è una residenza originaria dell'undicesimo secolo; dopo la seconda guerra mondiale, diviene proprietà della municipalità di Sheffield che la utilizza principalmente a scopo didattico. Poi, la scarsità di fondi pubblici spinge la municipalità a vendere l'intera area nel 1997 alla famiglia Hunt che, nel 2002, vende a Jim ed Emma Harrison. Imprenditori di successo, entrambi in settori differenti; ma a noi interessa principalmente Jim. Dirige un'impresa che produce guarnizioni di gomma ma ha anche affari nel ramo alimentare, in particolare nel brand di cetrioli sottaceto Cunningham's Piccalilli. Una sera, viene "folgorato" da alcune birre che Dave Wicketts della Kelham Island Brewery gli regala; lo spazio nel complesso della Thornbridge Hall non manca, e così Jim decide di installare un microbirrificio in un edificio della sua proprietà. Non sarà però lui a produrle. Affida l'incarico al suo socio d'affari Simon Webster, che pubblica un'inserzione alla ricerca di un mastro birraio. I primi due che rispondono sono l'italiano Stefano Cossi (che lavorava già alla Sheffiled Brewery) e lo scozzese Martin Dickie, proprio colui che dopo qualche tempo lascerà la Thornbridge per fondare la BrewDog. Siamo agli inizi del 2005 ed in questi sei anni la Thornbridge Brewery è cresciuta molto, tanto da rendere necessario il trasferimento della produzione a settembre 2009 in uno stabilimento più moderno ed ampio, a Bakewell, sempre nel Derbyshire, con un investimento di 1.600.000 sterline. A Thornbridge Hall continuano però le produzioni sperimentali, i lotti pilota, gli invecchiamenti in botte. Molti sono i birrai che si sono alternati nel corso degli anni; il co-head brewer neozelandese Kelly Ryan è tornato nella sua madre patria, ed anche Stefano Cossi si è preso una piccola vacanza. Lo standard qualitativo delle birre rimane tuttavia molto elevato, facendo della Thornbridge uno dei birrifici più interessanti ed innovativi di tutta l'Inghilterra. Ovviamente nella gamma di un birrificio "moderno" non poteva mancare una black Ipa, e così ecco questa Raven. Viene brassata con malti Maris Otter, Black e Chocolate; i luppoli sono Nelson Sauvin, Centennial e Sorachi Ace. Ed è una “signora” birra, di un colore ebano scurissimo, con un cappello di schiuma beige, fine e cremosa, molto persistente. Il naso è fine e fresco, sentori di aghi di pino, di agrumi e una leggera nota di malto tostato in sottofondo. In bocca si rivela si dal primo sorso molto morbida e bilanciata tra note resinose/vegetali e malti tostati, caffè. Scarsamente carbonata, ha una texture oleosa ed una buona secchezza che lascia il palato sempre ben pulito. Elegante e pulita, si congeda lasciando un ottimo retrogusto amaro, lungo ed intenso, dove convivono malto tostato, cioccolata amara, ed anche una nota fruttata (pompelmo) che richiama l’aroma. Ottima black Ipa, davvero molto appagante. Se la trovate, non fatevela scappare. Formato: 50 cl., alc. 6.6%, scad. 21/12/2011, prezzo 5,06 Eur.
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english summary:
Brewery: Thornbridge Brewery, Bakewell, Derbyshire, England
Appearance: nearly black color with a solid and creamy tanned head. Aroma: piney hops, citrusy, roasted malt. Mouthfeel: very smooth, oily texture, low carbonation; medium body. Taste: a beautiful balance of resinous, grassy hops, roasted malts and coffee. Dry finish. Intense aftertaste filled with roasted malts, dark chocolate and a grapefruit touch. Overall: a very tasty and clean brew, an excellent Dark IPA which we strongly recommend. Bottle: 50 cl., 6.6% ABV, bb. 21/12/2011, price 4.40 GBP.
Bellissimo articolo, non conoscevo così approfonditamente la storia di Thornbridge.
RispondiEliminaGrazie.
concordo
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