Ogni anno, in Agosto, presso la Brasserie Fantôme a Soy si tiene il Goeddoelweekend, ovvero una due giorni a scopo benefico organizzata con l'aiuto degli Heikantse Bierliefhebbers (un gruppo di entusiasti birrofili belgi) che ha lo scopo di raccogliere fondi da devolvere poi a diverse associazioni. Nel weekend a Soy ci sono gruppi musicali, grandi barbecue e vengono organizzate visite in bicicletta ed a piedi ad alcuni produttori di cioccolato e di formaggio. L'occasione, per i birrofili, è però quella di poter assaggiare una birra che ogni anno il birrificio di Dany Prignon produce appositamente per l'evento, ed i cui profitti derivati dalla vendita andranno interamente devoluti in beneficenza. Così accade dal 1997, da quando la prima "Santè" (questo il nome della birra) è stata prodotta, sino ad arrivare alla numero diciassette, edizione 2013. Se avete voglia di partecipare all'edizione di quest'anno, tenetevi liberi ed organizzatevi per il weekend di ferragosto 2014.
Io faccio qualche passo indietro e ritorno alla Santè 16, creata in occasione del Goeddoelweekend 2012, tenutosi tra l'11 ed il 12 Agosto ed organizzato, oltre che dai già citati Heikantse Bierliefhebbers, anche dai De Leuvense Biertherapeuten e dagli De Aarschotse Bierwegers. Il ricavato dalla manifestazione viene devoluto all'associazione Siddartha di Baal (Tremelo). Dany Prignon è solitamente restio a rivelare quello che mette in pentola, ma per l'occasione dichiara addirittura in etichetta la semplice lista degli ingredienti: acqua, malto Pale Ale, zucchero di canna candito, caramello, lievito e luppolo Columbia.
L'apertura della bottiglia avviene, come per ogni Fantôme, con cautela e con qualche preghiera che tutto vada bene: l'esito è positivo, non c'è nessuna "fontana" di birra anche se un po' di schiuma tende ugualmente a fuori uscire dal collo dopo aver parzialmente versato la birra. La Santé 16! si presenta di color arancio opaco, con piccole particelle di lievito in sospensione che vengono trasportate dalla vivace carbonazione: la schiuma nel bicchiere è molto abbondante, la trama non è particolarmente fine ma ha comunque un'ottima persistenza. Il naso, dopo due anni, è ancora molto pronunciato: la speziatura (sopratutto pepe) è addirittura esuberante all'inizio, ma quando la schiuma inizia a dissolversi ecco emergere dei gradevoli sentori floreali (camomilla), di arancio, pera e di frutti a pasta gialla (pesca ed albicocca), con qualche sfumatura di caramello. In bocca il percorso gustativo si rivela molto ben costruito e dall'ottima intensità: l'inizio è dolce con note di biscotto e di caramello, seguito da note di pesca ed albicocca sciroppata. Ma c'è subito una bella acidità a bilanciare, ad alleggerire ed a velocizzare la bevuta, fino ad un finale amaricante un po' terroso e con qualche nota di mandorla amara. Vivacemente carbonata ma gradevole e quasi "morbida" al palato, ha un corpo medio; il finale non è molto secco, e la bocca rimane un po' "impastata" di dolce a fine corsa, ma è comunque una sensazione gradevole, caratterizzata da un lieve warming etilico, una prima avvisaglia del fatto che nel bicchiere abbiamo una birra molto facile da bere ma con la gradazione alcolica (7%) ben oltre la soglia della "session beer". Pulita ed intensa, è una birra molto ben fatta e soddisfacente che, nella sua "normalità", risulta molto atipica per un birrificio come Fantôme che, tra paradiso ed inferno brassicolo, alterna spesso capolavori ad altre birre praticamente imbevibili. Per una volta, quindi, ci accontentiamo e godiamo a pieno di questa Santé 16, ben fatta e anormalmente normale.
Formato: 75 cl., alc. 7%, lotto 2012, scad, 08/2014, pagata 13,17 Euro (beershop, Belgio).
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