giovedì 10 aprile 2014

Struise Black Damnation IV Coffee Club

Per parlare della birra di oggi mi tocca ritornare a questo post di un paio di mesi fa; Black Albert, sontuosa Imperial Stout prodotta dai belgi di De Struise; una birra molto ben riuscita della quale gli Struise intravedono il potenziale (anche economico) e la mettono al centro di un progetto biennale (chiamato Black Damnation) che prevede la realizzazione di dodici diverse varianti. Si va dai più ovvi e semplici invecchiamenti in botte ai blend con altre imperial stout (soprattutto  di De Molen) a versioni estremamente alcoliche (22 e 39%). Il progetto è evidentemente andato bel oltre le intenzioni, visto che al momento Ratebeer riporta ben ventidue diverse edizioni di Black Damnation; a voi l'opzione di impersonare un vero beergeek e provarne quante più possibili, con un notevole esborso economico.
Nel bicchiere c'è ora la Black Damnation IV - Coffee Club, che invecchia per 6 mesi in botti che hanno ospitato rum e, come il nome sembra suggerire, forse riceve una qualche aggiunta di caffè ? Bottiglia prodotta nel 2011, minaccioso teschio in etichetta e birra che si presenta assolutamente nera come la "mamma" Black Albert; la schiuma è marrone scuro, compatta e cremosa, ed ha un'ottima persistenza. 
Al naso il rum è abbastanza netto, con sentori di legno umido e, più leggeri, di vaniglia, amaretto e salsa di soia. L'intensità è buona, ma niente a che vedere con la ricchezza e la complessità della Black Albert. Decisamente meglio in bocca, dove ritrovo quel sontuoso "mouthfeel" caratteristico della Black Albert: corpo pieno, pochissime bollicine, una consistenza cremosa, vellutata, morbidissima e quasi "masticabile", che avvolge tutto il palato. Ci sono caffè, tostature, cioccolato amaro, fruit cake e rum; molta frutta sotto spirito (uvetta, prugna) ed in secondo piano delle sfumature di cuoio e di tabacco, ma anche una lieve nota salmastra. Il gusto è decisamente dolce, con una po' di amaro (caffè e tostature) che s'affaccia brevemente solo nel finale; le manca un po' quella lieve acidità finale che aveva la Black Albert, necessaria per alleggerire un attimo l'intensità della (dolce) bevuta. Qui il sorseggiare è ugualmente appagante ma procede forse un po' più lentamente; chiude lunghissima, con un caldo retrogusto di caffè, prugna sottospirito e rum. Una ben riuscita variazione alla Black Albert, della quale ne ripropone praticamente tutti gli elementi aggiungendo delle interessanti sfumature (rum) che mettono maggiormente in evidenza la componente etilica; potente ma morbida,  con l'unico aspetto un po' deludente che è quello dell''aroma.
Non si trova in negozio molto spesso; in questi ultimi mesi ho visto arrivare in Italia le nuove bottiglie da 75 cl., vendute a 30 Euro e dintorni. Al di là del prezzo, è una scelta di formato abbastanza incomprensibile, per una birra molto sostanziosa che si beve senza grossa difficoltà ma che risulta già ampiamente sufficiente per il consumo individuale nel formato da 33.
Formato: 33 cl., alc. 13%, lotto 4634011011, scad. 29/12/2016, pagata 6.50 Euro (beershop, Italia).

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