A distanza di un paio d'anni, riecco il birrificio californiano Firestone Walker, che abbiamo incontrato in quest'occasione per la prima volta. Purtroppo le loro birre arrivano in Europa davvero con il contagocce: non ricordo siano mai state importate in Italia, mentre qualcosa è invece arrivato in Germania. Ed è un vero peccato che tra le tante birre americane che giungono nel nostro paese non ci siano quelle di Firestone, uno dei birrifici californiani più interessanti e - soprattutto - dall'elevatissima qualità e costanza produttiva. Moltissime attenzione (e spazio) viene dedicato ai programmi di invecchiamento e di affinamento in botti. Nel luglio del 2012 arriva sul mercato la Double DBA (Double Barrel Ale), ovvero una versione "potenziata" (raddoppiata) della DBA - Double Barrel Ale, la special bitter che viene prodotta tutto l'anno, e che va ad aggiungersi alla ampia Proprietor's Vintage Series di Firestone che include, tra le altre, anche le più famose Parabola e Sucaba. La ricetta, dicono alla Firestone, è essenzialmente la stessa della DBA, ma con percentuali raddoppiate di malti Premium Two-Row, Maris Otter Pale, Munich, Crystal, Chocolate, luppoli Magnum (amaro), Styrian Golding, East Kent Golding; ed un dry hopping finale di East Kent Golding. L'ABV viene così portato dal 5% della DBA al 12% della Double DBA. La DBA matura in botti di quercia americana (le Firestone Union) con un metodo che s'ispira a quello storico del Burton Union; per chi volesse approfondire, ecco un articolo di Michael Jackson. Anche la Double DBA matura - per un tempo più prolungato - in parte nel legno delle Firestone Union ed in parte in acciaio. Terminata la fermentazione, l'edizione 2012 è invecchiata per dieci mesi in parte in botti nuove di quercia americana ed in parte in botti usate che hanno ospitato bourbon; il blend viene poi imbottigliato, senza nessuna filtrazione.
Nel bicchiere si presenta di uno splendido ed intenso color ambrato piuttosto opaco, con riflessi ramati; nonostante l'elevata gradazione alcolica, si forma un buon cappello di schiuma color ocra, fine e cremosa ma non molto persistente. L'aroma è fortissimo, e m'accoglie con marcate note di vaniglia, zucchero a velo, caramello, uvetta e datteri, melassa; più in secondo piano emergono, man mano che la birra raggiunge la temperatura ambiente, anche sentori di bourbon e di legno. Pulizia quasi impeccabile, notevole intensità. In bocca rivela un corpo più verso il "medio" che il "pieno": molto poco carbonata, oleosa, è morbida ed avvolgente, davvero molto gradevole. Davvero splendido il bouquet regalato dai malti: passano in rassegna caramello, biscotto, uvetta e fico disidratato. Ancora vaniglia, frutta candita (cedro, arancia) e delle lievi - ma molto raffinate - note di bourbon che, quando la birra si scalda, vengono affiancate da accenni di vino liquoroso. E' potente ma raffinata al tempo stesso, l'alcool è nascosto in maniera incredibile, ed alza un po' la testa solo nel finale, sorprendentemente secco, ed asciuga il palato dal dolce della bevuta. Morbidissimo il retrogusto, caldo, etilico, elegante: un riuscitissimo mix di bourbon, porto, legno e vaniglia, che ti accompagna per lungo tempo in un sontuoso dopocena. Grande birra, pulitissima, magistralmente eseguita e che si lascia sorseggiare con grande, forse addirittura troppa, facilità. Alla fine ti ritrovi a guardare il bicchiere soddisfatto ma con un po' di tristezza: è finita, sarebbe una birra da mettere un cantina ad invecchiare negli anni a venire ma (prezzo a parte) dall'Italia tu non puoi farlo.
Formato: 65 cl., alc. 12%, IBU 29, lotto 2012, scadenza non riportata, pagata 14,00 Euro (supermercato, USA)
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