Secondo appunatamento con la Brasseria Alpina di San Germano Chisone (Torino). Dopo la Gran Truc bevuta qualche mese fa, una birra abbastanza semplice che può senz'altro favorevolmente impressionare il palato di chi, abituato alle lager industriali, si avvicina alla cosiddetta "birra artigianale", è il momento della D'or Dublé, una birra molto più sofisticata, di quelle capaci di far esclamare, ad un palato ancora assopito dai (non) sapori industriali, frasi come "ma questa è una birra"?
La base di partenza è effettivamente una birra, credo dovrebbe trattarsi di una Strong Ale d'ispirazione belga, che viene poi messa ad invecchiare per 20 mesi in botti di rovere che hanno ospitato Barbaresco di Gaja.
Si presenta di colore ambrato scarico, con delle belle sfumature dorate e ramate; la schiuma, biancastra, è fine e cremosa ma non molto persistente. Al naso c'è un bouquet abbastanza complesso che offre sentori di caramello, miele, zucchero candito ed evidenti tracce del passaggio in barrique: sentori legnosi, di cedro candito, vaniglia ed uva. In bocca ci sono poche bollicine, corpo medio ed una consistenza più oleosa che acquosa.
Il gusto appare all'inizio un po' confuso, con un dualismo birra-vino abbastanza irrisolto, quasi due elementi che tendono a respingersi: da un lato i malti (caramello e miele) che sono predominanti a birra fresca, mentre man mano che la temperatura si alza la "birra" tende quasi a scomparire per lasciare il terreno ad un vino dolce da dessert. Il risultato, abbastanza zuccherino, sorprende anche chi è familiare con le birre prodotte con mosto d'uva (Loverbeer, Montegioco); qui ovviamente non c'è utilizzo di mosto, la pulizia non è esemplare ma la lunga permanenza in botti di vino ha comunque donato alla birra un carattere nettamente vinoso, dove l'alcool (8.5%) è assolutamente impercettibile e questa D'or Dublé si beve con buona facilità. Il finale è leggermente acidulo e quasi rinfrescante, con una leggera nota amaricante di mandorla. Devo dire che dopo diverse centinaia di birre ospitate su queste pagine è forse per la prima volta che mi trovo in difficoltà nel farmi un'opinione su quello che ho appena bevuto: se il parametro è solamente quello del gusto, della gradevolezza, la D'or Dublé è una "birra" piacevole, che - una volta prese le misure - si beve con gusto. Se vogliamo invece andare oltre il gusto, mi sembra invece una birra barricata nella quale il vino si è quasi "bevuto" la birra, o forse la base di partenza (ossia la birra) non era quella più appropriata. Non è una birra che porta in dote delle gradevoli sfumature donate dai mesi passati nella botte, ma piuttosto una birra che il passaggio in botte ha pesantemente modificato, sbilanciato, quasi annullato; l'aroma offre ancora un buon compromesso, ma in bocca la deriva vinosa è evidente ed un po' fuori controllo. Il risultato, ripeto, è abbastanza atipico e tuttavia gradevole, per chi scrive. A voi la scelta della prova, e la possibilità di farvi la vostra opinione.
Formato: 50 cl., alc. 8.5%, IBU 20, lotto 001, scad. 31/12/2014, pagata 8.00 Euro (stand birrificio).
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