Seconda birra lussemburghese dopo la Diekirch Reserve bevuta poche settimane fa; sempre Brasserie de Luxembourg Mousel-Diekirch, con una altro nome "nobile": Grand Cru. E' di un limpido color ambra, con una schiuma a bolle grosse color ocra, discretamente persistente. Al bel colore contribuisce anche il colorante caramello E150, proprio quello che in California compare tra le sostanze potenzialmente cancerogene, al punto che Coca Cola e Pepsi hanno deciso di rimuoverlo dalla ricetta, piuttosto che riportare sull'etichetta dei loro prodotti l'avviso del rischio cancro. Ma torniamo alla birra, dove il naso è abbastanza pronunciato: caramello e toffee, burro, sentori di frutta rossa, soprattutto ciliegia. Aroma forte che però svanisce assieme alla schiuma. Il percorso in bocca è assolutamente coerente, con caramello, toffee ed un fruttato dolce che a tratti ricorda lo sciroppo di ciliegia, ma non quello naturale; a bilanciare una bevuta abbastanza dolce c'è un finale amaro erbaceo non esattamente gradevole, che sconfina in una sensazione di gomma bruciata man mano che la temperatura della birra si alza. Un finale molto poco memorabile per una birra che potete tranquillamente lasciare sullo scaffale dei supermercati del Lussemburgo. Formato: 33 cl., alc. 5.1%, scad. 09/2013, prezzo 0.95 Euro (grande distribuzione, estero).
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