lunedì 4 febbraio 2013

Lost Abbey Judgment Day

Di Tomme Arther e di Lost Abbey abbiamo già parlato molto dettagliatamente in questa occasione; dopo la Serpent's Stout, entriamo nel territorio prediletto del marchio Lost Abbey, ovvero il Belgio. Un altro nome biblico (Judgement Day) per una birra che s'ispira alle grandi birre trappiste; sì, non sbagliate se pensate al numero 10 (Rochefort) o al 12 (Westvleteren). La ricetta include malti Two Row, Medium e Dark English Crystal, Special B, Chocolate e  frumento; i luppoli sono Challenger ed E.K. Golding. Completano la ricetta il lievito proprietario e l'aggiunta nel mosto di destrosio ed uvetta. Sul retro etichetta, il solito lunghissimo "sermone" scritto da Tomme a corredo della birra; il riferimento è ovviamente al giorno del giudizio, ponendo al lettore/bevitore la domanda fondamentale: "credi che ci sarà un Giorno del Giudizio? Hai mai pensato a cosa starai facendo quando arriveranno i quattro cavalieri dell'apocalisse? Forse starai bevendo questa Quadrupel belga. Ma siccome non abbiamo idea di quando finirà il nostro tempo, ti diamo un semplice consiglio: vivi una vita ispirata. Cerca opportunità in ogni cosa. Sfida te stesso a seguire le tue passioni con costanza, e vivi la vita con motivazione. In modo che quando arriverà il Giorno del Giudizio, te ne andrai sapendo che hai vissuto la tua vita nel modo in cui volevi viverla, e nessuno potrà portarti via quello".  Ma la Judgment Day costituisce anche la base per un'altra splendida birra di Lost Abbey: nel mosto vengono aggiunte amarene e poi, dopo la fermentazione, viene messa ad invecchiare in botti di Bourbon per un anno, assieme ad altre amarene ed a Brettanomiceti. Nasce così la Cuvée de Tomme, della quale però parleremo in un'altra occasione.  La Judgment Day arriva nel bicchiere di colore marrone/rosso rubino, torbido; si forma un centimetro scarso di schiuma, a bolle grosse, che svanisce immediatamente lasciando solamente un piccolo pizzo sui bordi del bicchiere. Il naso offre subito un caldo benvenuto alcolico, ammorbidito da frutta sotto spirito (uvetta e prugne), leggerissimi sentori di fruit cake e di toffee. Pensando all'ispirazione trappista di questa birra ci aspettavamo un po' più di complessità, ma l''aroma è comunque pulito ed intenso. Non ci sono grosse variazioni in bocca, in un gusto dominato dalla frutta sotto spirito (ancora uvetta e prugne/datteri) con l'alcool che è sempre presente pur non andando mai sopra le righe; ci sembra di avvertire anche qualche nota di vaniglia. Il corpo è pieno, la carbonazione è molto bassa; la birra è morbida in bocca, con una consistenza oleosa. Il finale secco chiude bene il percorso dolce, rimane un retrogusto morbido e caldo, ricco di frutta sotto spirito. Purtroppo sulla bottiglia non è riportato l'anno di produzione di questa Judgment Day; Tomme Arthur la descrive come una birra ideale per essere lasciata in cantina, ma ci sembra che il tempo non abbia fatto molto bene a questo esemplare arrivato in Italia. Birra massiccia ma abbastanza monotematica,  quasi priva di carbonazione, priva di quelle caratteristiche aromatiche e gustative che ci si attenderebbe dal lievito di una birra ispirata alle "grandi" trappiste. Rimane molta frutta sotto spirito ed alcool, per una bevuta un po' stanca e solo parzialmente soddisfacente. Formato: 75 cl., alc. 10.5%, lotto e scadenza sconosciuti, prezzo 14.10 Euro (beershop, Italia).

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