Seconda "birra di confine" di Montegioco, dopo la Open Mind che abbiamo assaggiato in questa occasione, prodotta con il 20% di mosto di Barbera; questa volta dal "rosso" passiamo al "bianco", ed ecco la Tibir, prodotta con il 20% di mosto di Timorasso di Stefano Daffonchio (Azienda Terralba). L'incontro tra i due mondi si esplicita nel nome (TImorassoBIRra) e nell'etcihetta, dove un vegetale rampicante (luppolo) si attorciglia ad un ramo di vite formando di nuovo le lettere T e B; a destra, prendono forma alcuni coni di luppolo, a sinistra un grappolo d'uva. Nel bicchiere è di color arancio pallido, con piccole particelle di lievito in sospensione; la schiuma, un po' grossolana, si dissolve abbastanza in fretta. L'inizio è splendido, un naso molto pronunciato, fresco e molto elegante: dalla schiuma emerge una leggera speziatura un po' pepata, seguita da netti sentori di uva bianca, fiori, frutta (pesca bianca, pera) ed una discreta mineralità. Al palato è snella e leggera, con una carbonazione molto vivace: il gusto è dominato dalla frutta, con un imbocco dolce ben bilanciato da una marcata asprezza di uva bianca a seguire. Grande pulizia, ottima secchezza, ma soprattutto una facilità di bevuta (ABV 7.5%) mostruosa. La chiusura trova una lieve nota amaricante erbacea, prima di un finale aspro e vinoso, ricco di uva e frutta a pasta bianca con un lieve tepore etilico. Una splendida creazione di Riccardo Franzosi, birra che rinfresca e disseta per poi ri-assetare; profumata ed intensa, vivace, il birrificio la consiglia in abbinamento con formaggi stagionati (anche erborinati), lardo, salame cotto, fritto misto e costolette di agnello, ma a noi pare perfetto anche come aperitivo o bevuta in splendida solitudine. Formato: 75 cl., alc. 7.5%, lotto 23/11, scad. 31/12/2013, prezzo 9.90 Euro (gastronomia, Italia).
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