Nel 2014 gli spagnoli di Mahou San Miguel acquistavano il 30% del birrificio americano Founders e nel 2019 hanno deciso di far valere l’opzione che consentiva loro, dopo cinque anni, di rilevarne la maggioranza: la percentuale di Mahou è quindi salita al 90% lasciando a Mike Stevens e Dave Engbers, fondatori di Founders, solamente il 5% a testa. I due resteranno comunque a lavorare per il marchio che hanno creato nel 1997: “vedere tutto questo è estremamente soddisfacente e gratificante - ha commentato Stevens – eravamo due homebrewers senza soldi. E’ il sogno americano. Dobbiamo iniziare a guardare oltre il semplice concetto di birra artigianale, dove c’è un rallentamento. Ma se analizziamo il mercato della birra nel suo insieme vediamo che l’80% dei bevitori ancora non beve birra artigianale ed è quello il mare delle opportunità. Ma per coglierle c’è bisogno di enormi risorse che nessun birrificio artigianale può permettersi. Grazie alla Mahou possiamo penetrare in un segmento di mercato molto più grande”.
Founders stimava di chiudere il 2019 con un fatturato di 72 milioni di dollari (+12% rispetto al 2018) dei quali 43 milioni ottenuti grazie alla All Day IPA (+11%); nei primi mesi dell’anno che si è appena concluso Founders ha inoltre acquisito il 40% del birrificio Avery del quale Mahou già deteneva il 30%. Questi numeri ci dicono che la Barrel-Aged Series non è certamente la gamma di birre che permette a Founders di prosperare ma ha tuttavia indiscutibilmente contribuito al successo. Nel 2019 ne hanno fatto parte Backwoods Bastard (gennaio), KBS (marzo), Más Agave (maggio), Underground Mountain Brown Ale (agosto) e CBS - Canadian Breakfast Stout (novembre): per quest’ultima si è trattato un addio, o di un arrivederci a non si sa quando. Founders ne ha infatti sospeso la produzione: in compenso la KBS sarà d’ora in poi disponibile tutto l’anno: qualcuno dice che di fatto lo è già, visto che sugli scaffali dei negozi ancora si trovano le bottiglie degli anni scorsi.
La birra.
Per parlare della Underground Mountain Brown Ale, Barrel-Aged Series di agosto 2019, dobbiamo far un salto indietro nel tempo al 2012 quando Founders aveva inserito nella propria Backstage Series (esperimenti e prototipi realizzati solo per la taproom ed eventualmente distribuiti in bottiglie da 75 cl.) una Imperial Brown Ale al caffè chiamata Frangelic Mountain Brown Ale. Nel 2016 quella birra fu poi distribuita anche al grande pubblico con il nome di Sumatra Mountain Brown. Una decisione nata per necessità, ammette il birraio Jeremy Kosmicki: “avevamo ordinato un po' troppo caffè al nostro fornitore e, un volta realizzata la Breakfast Stout, ci chiedemmo come potessimo utilizzarlo. Prendemmo uno stile un po' sottovalutato, quello delle Brown Ales, lo "imperializzammo" e utilizzammo il caffè rimasto in infusione”.
Di quella birra ne fu poi realizzata anche una versione barricata in botti ex-bourbon (Barrel-Aged Sumatra Mountain Brown) disponibile solamente alla taproom di Grand Rapids: “da anni i nostri sostenitori ci chiedevano di imbottigliarla e distribuirla, e siamo felici di poterlo fare adesso” ha detto Dave Engbers. Nel 2019 viene quindi mandata in pensione quella Sumatra Mountain Brown che era stata una delle birre stagionali nel triennio 2016-2018: al suo post arriva in agosto la Underground Mountain Brown (11.9%), nuovo nome per la vecchia Barrel-Aged Sumatra Mountain Brown.
Livrea color ebano, venature rossastre, schiuma cremosa e compatta dalla buona persistenza: il caffè macinato è subito protagonista in un aroma intenso e abbastanza elegante ma forse un po’ troppo semplice. E’ il marchio di fabbrica del caffè “Founders”: Breakfast Stout e KBS, per intenderci. In sottofondo c’è il bourbon e c’è anche qualche suggestione di cocco tostato. La bevuta è invece un po’ più movimentata in quanto il caffè si fa da parte lasciando il posto al caramello, alla frutta sotto spirito e al bourbon, vero protagonista di una birra alcolica ma non difficile da sorseggiare. Il caffè, e il suo amaro delicato, arriva solamente a fine corsa a bilanciare una Imperial Brown Ale dolce che viene ben asciugata dall’alcool e che lascia una lunga scia quasi delicata di bourbon e caffè. Per lei valgono le stesse considerazioni fatte a suo tempo per la Sumatra Mountain Brown: pulita, abbastanza elegante ma non particolarmente profonda o complessa. Le si potrebbe chiedere di più ma se si guarda al rapporto qualità-prezzo non si può che essere soddisfatti, come per tutte le Barrel Aged di Founders: per le emozioni bisogna ormai guardare altrove, un inevitabile tributo da pagare quando le birre iniziano ad essere prodotte su grande scala?
Formato 35.5 cl., alc. 11.9%, IBU 30, imbott. 08/08/2019, prezzo indicativo 6.00 euro (beershop) NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa lattina e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.
Nessun commento:
Posta un commento