Pensi alla Franconia e pensi subito alla tradizione: piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato e dove i cambiamenti sono lenti o rari. Ciò è vero anche per quel che riguarda la birra, ma ci sono sempre le dovute eccezioni e una di queste è rappresentata dalla Braumanufaktur Hertl.
Quando aprì le porte nel 2012 a Schlüsselfeld, trenta chilometri a sud-ovest di Bamberga, Hertl si vantava di essere il più piccolo birrificio di tutta la Franconia e il ventiquattrenne David il più giovane birraio tedesco in attività. Lui ricorda di aver iniziato a produrre birra quando aveva 15 anni nella cucina dei propri genitori: la birra neppure gli piaceva, del resto in famiglia erano dei viticultori. La sua prima cotta lasciò qualche segno indelebile sui mobili della cucina ma il solco era ormai stato tracciato: dopo cinque anni d’esperimenti con le pentole David decide che è il momento di fare sul serio. Fa pratica presso sette birrifici, tra i quali anche il brewpub Thirsty Bear a San Francisco, e ventidue anni è già diplomato birraio e in parallelo ottiene il titolo di Beer Sommelier: il porcile adiacente alla casa di famiglia (80 metri quadri) viene ristrutturato e riconvertito in uno spazio adatto ad ospitare l’impianto di produzione da… 40 litri! La prima espansione arriva con un impianto da cinque ettolitri sul quale lavorano due apprendisti e il padre Bernd – rubato ai vigneti - mentre la madre Vroni disegna ed incolla a mano le etichette sulle bottiglie. Un aiuto necessario perché David non conosce soste, tiene seminari, promuove il birrificio partecipando e fiere ed eventi, studia per diventare Sommelier (vino) e nel tempo libero gestisce anche la filiale di Bamberga del beershop Bierothek.
Che Braumanufaktur Hertl non sia il tipico birrificio francone è evidente sin dalle prime produzioni, spesso one-shot che non vengono ripetute: IPA, Black IPA e Double IPA, la Whiskeydoppelbock, invecchiata sei mesi in whiskey scozzese, la imperial porter Motoröl e una Gose al cetriolo che viene prodotta in Repubblica Ceca in quanto l’Editto di Purezza bavarese non consente l’utilizzo dell’ortaggio coltivato e raccolto nei dintorni del birrificio. Hertl procede al ritmo di quasi 40 birre nuove all’anno, collabora con altri colleghi e sperimenta l’uso di diverse botti, con inevitabili alti e bassi: la maggior parte non viene neppure censita sui siti di beer-rating. E gli amanti della tradizione? Devono cancellare il nome Hertl dal loro taccuino? A far cambiare loro idea ci provano tre birre dedicate ai membri della famiglia: la Kellerbier Opa's Liebling (“la preferita del nonno”, 2017), la Helles Mutti's Sonnenschein (2018) e l’ultima arrivata (2019) Papa's Weissheit, una weissbier per papà Bernd.
Che Braumanufaktur Hertl non sia il tipico birrificio francone è evidente sin dalle prime produzioni, spesso one-shot che non vengono ripetute: IPA, Black IPA e Double IPA, la Whiskeydoppelbock, invecchiata sei mesi in whiskey scozzese, la imperial porter Motoröl e una Gose al cetriolo che viene prodotta in Repubblica Ceca in quanto l’Editto di Purezza bavarese non consente l’utilizzo dell’ortaggio coltivato e raccolto nei dintorni del birrificio. Hertl procede al ritmo di quasi 40 birre nuove all’anno, collabora con altri colleghi e sperimenta l’uso di diverse botti, con inevitabili alti e bassi: la maggior parte non viene neppure censita sui siti di beer-rating. E gli amanti della tradizione? Devono cancellare il nome Hertl dal loro taccuino? A far cambiare loro idea ci provano tre birre dedicate ai membri della famiglia: la Kellerbier Opa's Liebling (“la preferita del nonno”, 2017), la Helles Mutti's Sonnenschein (2018) e l’ultima arrivata (2019) Papa's Weissheit, una weissbier per papà Bernd.
La birra.
La “luce del sole” che splende in birrificio: mamma Vroni è l’autrice delle etichette e a lei David dedica una Helles (non filtrata) chiamata Mutti's Sonnenschein. Il suo colore leggermente velato è effettivamente solare, la schiuma è candida, cremosa, compatta ed ha ottima ritenzione. Mollica di pane, miele, accenni floreali ed erbacei, una delicata speziatura: un aroma pulito e piuttosto definito che trasporta idealmente in un assolato campo estivo. Al palato è sorprendentemente morbida, piena e strutturata, per lo stile: siamo lontani anni luce dalle scialbe Helles bavaresi che vengono servite più a sud, nei pressi di Monaco. La bevuta è meno definita dell’aroma ma si ha ugualmente l’impressione di avere in mano un bicchiere di pane liquido, arricchito di richiami a cereali, miele e con un finale che non t’aspetti, una chiusura erbacea generosamente luppolata (parliamo di una Helles!). Una birra che rinfresca e “nutre”, piacevolmente rustica al palato anche se ciò va un po’ a discapito della pulizia e della precisione: un piccolo sacrificio necessario nel determinare la vittoria del sentimento sulla ragione.
Formato 50 cl., alc. 4.9%, lotto 21:11:5, scad. 19/05/2021, prezzo indicativo 3,00 euro (beershop)NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questo esemplare e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio
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