Il “Piccolo Opificio Brassicolo del Carrobiolo – Fermentum”, viene fondato nel 2008 da un gruppo di sette amici appassionati di birra; tra questi il birraio Pietro Fontana, un passato da homebrewer e, a tempo pieno, presidente dell’associazione educativa Luce e Vita. L’idea di base è fondamentalmente quella di produrre birra la cui vendita possa essere anche un sostegno economico per le attività di solidarietà che si svolgono all’interno del convento dei Padri Barnabiti di Monza. Pietro Fontana, da tempo collaboratore con la comunità barnabita di Monza, riesce a coinvolgere Padre Davide Giuseppe Noè Maria Brasca, che dà il benestare all’operazione, mettendo a disposizioni alcuni locali all’interno del convento in Piazza Carrobiolo. Le prime difficoltà sono di ordine logistico; si tratta di progettare ed acquistare un impianto in grado di passare per la porta del convento; la struttura dell’edificio, risalente al 1571, è infatti vincolata dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali e quindi immodificabile. Risolto il problema, inizia la produzione all’interno di una location molto suggestiva che rimanda – con le dovute distanze – alla produzione di birra monastica e trappista. Tutte le birre vengono prodotte utilizzando un “frumento biologico autoctono chiamato “Spiga e Madia” coltivato grazie ad un patto di solidarietà tra il Distretto di Economia Solidale della Brianza e un agricoltore locale”. Per il birrificio arrivano anche i “15 minuti” di notorietà” profetizzati da Andy Warhol; durante lo scorso Gran Premio di Formula 1 il pilota Michael Schumacher si trova a cena in un ristorante di Monza; chiede una birra ed il ristoratore, non avendo nulla a disposizione, va a suonare al portone del vicino convento/birrificio; in pochi minuti arriva sulla tavola di Schumacher una bottiglia. Il pilota gradisce molto, ed il giorno dopo telefona direttamente al birrificio per farsi “portare qualche altra bottiglia”; superata l’incredulità iniziale, Pietro lo invita piuttosto a “venirsele a prendere”. Il giorno successivo, al birrificio si presenta l’assistente di Schumacher vestito in tuta da pilota (d’aereo) per comprare 15 cartoni di birra e caricarli sull’aereo privato in partenza da Linate. La storia completa la trovate qui. Al momento ci sono cinque birre disponibili tutto l’anno, più una stagionale ed una “barricata”, l’ultima nata "O.G. 1085 Pedro Fontenez". Noi siamo però partiti dalla base, ovvero la O.G. 1085 “semplice”, una birra che s’ispira alle Tripel belghe; la ricetta prevede orzo, segale, grano saraceno, avena, frumento, luppolo Perle, Saaz e Fuggle; al momento della rifermentazione in bottiglia viene anche aggiunta una piccola percentuale di miele. Impeccabile aspetto color oro antico, tendente all’arancio, opaco; la schiuma è bianca, fine e cremosa, molto persistente. Il naso è molto pronunciato e pulito: molta frutta gialla (soprattutto pesca), polpa d’arancio, spezie da lievito (pepe); in sottofondo anche qualche sentori più aspri di scorza d’agrumi. Il percorso prosegue in bocca senza deviazioni: l’imbocco è dolce e ricco di frutta gialla sotto spirito, con una leggera speziatura. Il corpo è medio, non eccessiva la carbonazione, con una consistenza oleosa: è una tripel molto morbida, con un bel taglio finale secco ed un retrogusto amaricante con note erbacee, di scorza d’agrumi e di curaçao. L’alcool (9%) è nascosto molto bene, riscaldando il palato solamente nel retrogusto, in maniera molto leggera: facilità di bevuta, pulizia ed intensità sono le tre caratteristiche principale di questa "pericolosa" e ben riuscita O.G. 1085; forse un pelino di carbonazione in più le avrebbe giovato ed avrebbe valorizzato ulteriormente l’apporto speziato dei lieviti. Formato: 50 cl., alc. 9%, lotto 21, scad. 07/2013, prezzo 6.90 Euro.
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