Anche oggi ospitiamo una collaborazione, quella tra due birrifici italiani molto interessanti ovvero Extraomnes e Toccalmatto. Un incontro che inizia con uno scontro, quello tra "Schigi" (Luigi D'Amelio, Extraomnes) e "Catalizzatore" (Bruno Carilli, Toccalmatto) su quello che una volta era considerato il ring del "wrestling" brassicolo del web italiano, e che oggi - diciamolo - un po' ci manca. Dalla riappacificazione è nata appunto questa Tainted Love, che debutta all'Italian Beer Festival di Milano dello scorso Marzo 2012; per l'occasione viene annunciato che saranno presentate in contemporanea due versioni della birra, una prodotta a Marnate (Extraomnes) ed una a Fidenza (Toccalmatto). Diversi partecipanti alla manifestazione si sbizzariscono nel cercare di stabilire quali delle due versioni sia la più convincente, ma qualche giorno dopo, a luci spente, viene svelato il divertissement che voleva enfatizzare l'influenza di fattori "extra sensoriali" sulla degustazione: si trattava esattamente della stessa birra, solamente servita in due luoghi diversi. Esistono comunque effettivamente due Tainted Love, fedeli ai formati di bottiglia usati dai due birrifici: 33 centilitri per Extraomnes, 75 per Toccalmatto. Si tratta di una "black saison" che, per chi già conosce i due birrifici, genera inevitabilmente delle grandi aspettative derivanti dall'incontro tra l'amore per la tradizione belga di Extraomnes e le generose e esotiche luppolature di Toccalmatto che, per l'occasione, mette in campo Rakau, Marinka e Cascade.. E' di colore ebano scuro, con bei riflessi amaranto; la testa di schiuma beige è molto generosa, fine, cremosa, molto persistente. Al naso troviamo scorza d'agrumi (arancio, pompelmo), una tenue asprezza che convive con leggeri sentori di tostatura, pane nero, ed un tocco piacevolmente rustico/terroso. Aroma molto pulito e complesso. Il gusto prosegue sullo stesso percorso, proponendo da subito un amaro "zesty" con scorza di pompelmo e lime, su una base molto sottile di malto leggermente tostato. Ci sono anche qui note rustiche e terrose, toffee, ed in sottofondo quasi impercettibili note di cenere, Birra molto secca, a tratti sul bordo dell'astringenza, procede senza cambiamenti di rotta con un'accelerata amara finale, ancora ricca di scorza d'agrumi. Birra dal corpo leggero e dalla carbonazione molto vivace, ha un profilo molto pulito e complesso per una gradazione alcolica (4.7%) ai limiti della session beer. Si beve molto facilmente, ma non ci è sembrata esattamente una birra che inviti alla bevuta seriale. Molto pulita, ci lascia un po' con l'amaro in bocca, e non solo per l'assaggio. E' ben fatta, ma ci aspettavamo (forse sbagliando) un qualcosa che esaltasse il meglio di entrambi i birrifici; il risultato ci sembra invece molto più sbilanciato sul versante lombardo (Extraomnes) che su quello emiliano. Evidente il tributo alle saison rustiche belghe, quello che (a noi) è mancata è stata una luppolatura un po' più in stile Toccalmatto: l'abbondanza di scorza d'agrumi, ci riporta di nuovo a Marnate (Blonde, Zest). E, svelate quelle che erano le nostre aspettative in parte disattese, chiudiamo il cerchio ritornando all'inizio, ovvero a quello scherzo dell'IBF 2012. Formato: 33 cl., alc. 4.7%, lotto 059 12, scad. 09/2013, prezzo 4.20 Euro.
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