Questa birra della californiana Russian River (qui, per approfondire) è un po’ una dichiarazione d’amore per il Belgio fatta dal birraio, Vinnie Cilurzo, essendo dichiaratamente ispirata dalle strong ales belghe e, in particolare, dalla Duvel ("che fu", aggiungiamo noi). La ricetta prevede un lievito proprietario di Russian River, sviluppato alla White Lab di San Diego, malto American Pilsner, zucchero, luppolo Styrian Goldings (americano). Un po’ più leggera in alcool della musa ispiratrice (7.75% vs. 8.5%), più raffinata la bottiglia, 375 millilitri con tappo di sughero e gabbietta metallica, mantiene comunque un nome minaccioso (Damnation) che tiene testa al “diavolo” (Duvel) belga. Ma a dispetto del nome, si tratta di una strong ale abbastanza docile e straordinariamente facile da bere, per la gioia di chi ha la fortuna di poterla stappare con regolarità. Dorata, rimane perfettamente limpida se si ha l’accortezza di versare con cautela per lasciare il lievito sul fondo della bottiglia; perfetta la schiuma, bianchissima, ampia, fine, cremosa, persistente. Ha un bel naso profumato, dove spiccano sentori di banana, pera, agrumi (arancio) e cereali; in secondo piano sentori floreali e di miele, mentre a temperatura ambiente emerge anche una leggera rusticità (o “funky”, per dirla all’americana). Un percorso che continua in linea retta anche al palato; agrumi, banana, pane e cereali, con una leggera acidità a renderla molto rinfrescante e dissetante. E’ secca “ma non troppo”, e chiude con un bel finale leggermente amaro dove i luppoli regalano note terrose e di scorza d’agrumi. Di nuovo, a temperatura ambiente, si percepisce qualche nota rustica, quasi legnosa. Molto pulita, intensa, è quasi una session beer fuori ordinanza, con l'alcool magistralmente occultato. Come la Pliny The Elder, anche la Damnation non è uno spettacolo pirotecnico ma "soltanto" un mostro di equilibrio, e di bevibilità. Formato: 37.5 cl., alc. 7.75%, lotto 22/05/2012, prezzo 4.08 Euro ($ 4.89).
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