Dietro al nome BrauKunstKeller si cela il birraio Alexander Himburg; trentaquattro anni, nativo di Berlino, studi di biologia ad Ulm ed infine un diploma di mastro birraio. Decisamente annoiato da tutte le blande produzioni industriali che lo circondano, inizia a sperimentare con le pentole in casa. Cinque anni fa si trasferisce a Michelstadt (Odenwald, circa settanta chilometri a sud di Francoforte) e, appoggiandosi alla Michelstädter Brauerei, inizia a produrre le proprie ricette. Si tratta quindi tecnicamente di una beerfirm; in questa foto, ovviamente il "beerfirm" è quello più elegantemente vestito. Al grido (non particolarmente innovativo, in verità) di "Life is too short to drink bad beer", Alexander inizia a produrre tre IPA ed una American Pale Ale, per cercare di conquistare i bevitori tedeschi a colpi di luppoli americani. E' bello vedere che anche la Germania stia facendo i primi passi nel mondo della cosiddetta "craft bier", ma non vorrei che questa aria nuova significasse solamente luppoli americani; non credo sia il sogno di ogni bevitore andare in Germania per bere le stesse birre (luppolate) d'ispirazione americana che ormai stanno monopolizzando anche l'Inghilterra. La tradizione brassicola tedesca è enorme, così come sono, purtroppo, numerose le birre tedesche industriali blande e anonime. Ci sarebbe quindi tutto lo spazio per una "craft bier" rispettosa della tradizione ma ricca di profumi e di sapori, senza necessariamente guardare ai luppoli americani; la speranza è che dopo la prima fase "a tutto luppolo" ci sia anche più interesse da parte dei "giovani" birrai per gli stili tradizionali, come peraltro già qualcuno ha iniziato a fare.
"Amarsi" è il nome abbastanza curioso che viene dato a questa IPA prodotta con malti Pilsner, Monaco e Caramel; i luppoli utilizzati sono Amarillo e Simcoe. Di colore ambrato, velato, con qualche sfumatura più chiara, ramata; si forma una discreta testa di schiuma ocra, fine e cremosa, che ha buona persistenza. Imbottigliata in febbraio 2014, offre un aroma pulito ed intenso che però non stupisce né per la freschezza che per l'eleganza. Ci sono pompelmo ed aghi di pino ma soprattutto tanta frutta tropicale: mango, ananas, papaya e passion fruit, con qualche sfumatura di caramello. Morbida e gradevole al palato, ha un corpo medio ed una carbonazione abbastanza contenuta. Dopo l'ingresso di biscotto e caramello, ecco il ritorno della frutta tropicale annunciato dall'aroma: mango e pompelmo, ananas, un po' di marmellata d'arancia. Anche in bocca c'è buona intensità ma non particolare freschezza, con il dolce che tende quasi a sovrastare l'amaro, che arriva solo a fine corsa, facendosi finalmente spazio con un retrogusto corto ma abbastanza intenso resinoso e pepato. La bevuta è facile ma non procede con particolare velocità; questa Amarsi mette in mostra un gusto molto dolce e piacione, che però, come detto, non eccelle né per la pulizia che per la freschezza, nonostante la giovane età. Discreta IPA, che becca un 95/100 su Ratebeer ma che è ben lontana dalle migliori rappresentanti di categoria.
Formato: 33 cl., alc. 7.1%, lotto febbraio 2014, scad. 25/08/2014, pagata 3,03 Euro (beershop, Germania).
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