martedì 20 maggio 2014

Vento Forte Cascade Pale Ale

Approfitto di una delle (purtroppo) poche occasioni in cui mi capita tra le mani una bottiglia di birra molto fresca (imbottigliata fine marzo 2014), almeno per i parametri italiani;  torniamo a parlare del nuovissimo birrificio laziale (Bracciano) Vento Forte,  operativo da fine Gennaio 2014 e guidato da Andrea Dell’Olmo.
Il Cascade è una varietà di luppolo sviluppata dallo USDA (US Department of Agriculture) assieme alla Oregon State University nel 1956; oltre a voler sviluppare una varietà di luppolo con grandi qualità aromatiche, i ricercatori volevano anche creare una pianta che potesse resistere bene alla peronospora. Nominato Cascade in onore della regione montuosa statunitense che tocca gli stati di Washington ed Oregon, e della British Columbia canadese, il luppolo venne finalmente commercializzato negli anni 70 e - dicono - utilizzato per la prima volta nel 1976 dalla New Albion Brewing Company, anche se la “leggenda” di questo luppolo è indiscutibilmente legata alla diffusione della Sierra Nevada Pale Ale, realizzata da Ken Grossman nel 1980. Si può dire che il Cascade sia stato uno dei primi protagonisti della Craft Beer Revolution americana, avendo conquistato in breve tempo il cuore di molti birrai; ad oltre trent'anni di distanza il Cascade è ancora il luppolo maggiormente utilizzato dai birrifici craft americani, anche se la sua fama è stata un po' oscurata dalle innumerevoli altre varietà di luppolo immesse sul mercato per soddisfare le continue necessità d'innovazione e di sperimentazione che si porta dietro il movimento della "birra artigianale". Sono arrivati l'Amarillo ed il Simcoe, il Nelson Sauvin ed il Citra, giusto per citarne alcuni, che hanno pian piano catturato la curiosità dei birrai e dei birrofili. 
Queste premesse per dire che mi sono avvicinato a questa Cascade Pale Ale di Vento Forte con un po’ di sufficienza, condizionato anche dal poco entusiasmo che ho nei confronti delle birre single-hop, spesso interessanti dal punto di vista didattico ma non altrettanto gustose da bere. Ebbene mi devo ricredere, perché questa single-hop mi ha positivamente impressionato, ancora di più della già ottima Follower IPA bevuta qualche giorno fa.
Stappata in fretta, per godere appieno della freschezza dei luppoli; questa American Pale Ale si presenta dorata e velata, con una bella “testa” di schiuma bianca, fine e cremosa, che ha una buona persistenza.  L’aroma è una piacevolissima sorpresa che ci ricorda tutta la grandezza di questa varietà di luppolo (ammetto di aver dubitato di aver nel bicchiere una single-hop): pulito e freschissimo, risultato di (immagino) un abbondante dry-hopping; passano in rassegna sentori floreali, di pompelmo e di arancio, di mango. Aroma pulitissimo e, soprattutto, freschissimo, con qualche nota balsamica, quasi umida, di aghi di pino. Ma la festa continua in bocca, dove questa Cascade Pale Ale continua a sorprendere: pane e cereali sono la base necessaria per supportare il pompelmo e gli agrumi che costituiscono gli elementi principali. C'è qualche lieve sfumature più dolce a bilanciare, lievi rimandi ai frutti tropicali, ed un bellissimo finale, fragrante e vivace, ricco di scorza di pompelmo. Il palato rimane asciutto e pulito ad ogni sorso di questa American Pale Ale pulitissima, ben bilanciata e dall'amaro abbastanza contenuto: la gradazione alcolica è leggermente superiore (5%) a quella di una session beer, ma è difficile fermarsi alla prima pinta di una birra che spinge alla bevuta seriale. Corpo leggero, carbonazione media, giusto livello di acquosità per rendere la bevuta facile (ma non sfuggente) completano la fotografia di questa bevuta.
Sono consapevole del fatto che il mio giudizio è indubbiamente influenzato dalla freschezza di questa birra; se la bevessi tra sei mesi, sicuramente ne parlerei in termini meno entusiasti. Complimenti quindi al birrificio che ha deciso di mettere la data d'imbottigliamento in etichetta, un'informazione fondamentale che dà al consumatore la possibilità di sapere "l'età" della birra che sta per comprare. In questo stato rimane per me una delle migliori bevute fatte dall'inizio dell'anno, una birra semplice ma convincente e gustosa, da mettere assolutamente sulla lista degli acquisti per la stagione calda che sta per arrivare. Chiudo con una piccola postilla semiseria: il "ruttino" al gusto di Cascade è sempre una  gran goduria.
Formato: 33 cl., alc. 5%, lotto 3/14, imbott. 24/03/2014, scad. 01/02/2015, pagata 3,90 Euro (beershop, Italia).

1 commento:

  1. ho buone speranze con i miei Cascade-Chinook-Centennial-Columbus auto-coltivati allora ? speriamo bene....concordo sul ruttino luppolato ;-)

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