Monaco di Baviera è principalmente nota per le famose “sei sorelle” industriali (Augustiner, Hacker Pschorr, Hofbräu, Lowenbräu, Paulaner e Spaten-Franziskaner) che hanno il monopolio non solo dell’Oktoberfest ma anche della quasi totalità dei locali della città; eppure anche in una delle regioni più tradizionali della Germania qualcosa si sta (molto) lentamente muovendo. Sino ad ora, se non erro, l’unica alternativa negli immediati dintorni del centro città era il piccolo brewpub Forschungsbrauerei nel quartiere di Perlach. Da qualche tempo il birrificio bavarese Camba Bavaria ha aperto la propria Munich Tap House; non si tratta di un brewpub ma di un bar poco lontano dalla stazione ferroviaria di München Ost (zona est) con un’ampia scelta di birre che vanno ben oltre i confini delle sei sorelle e si spinge sino agli Stati Uniti con delle chicche (date un’occhiata alla lista sul sito) davvero interessanti, se effettivamente disponibili. Ma se ci limitiamo ai produttori, l’unica novità è presentata dalla Giesinger Bräu, anche nota come Das Bierlaboratorium.
La storia inizia dall’homebrewing per poi passare alla forma di un microbirrificio che trova sede in un garage doppio nella strada Birkenau n. 5 del quartiere di Giesing (da qui ovviamente il nome GiesingER) di Monaco dove, a partire dal 2006, Steffen Marx e Tobias Weber iniziano a produrre “strane” birre che contengono frutta e spezie. Ben presto il nome inizia a circolare tra i bevitori di Monaco, la domanda aumenta e le birre “particolari” vengono affiancate da più tradizionali helles e weizen. Nel 2007 sono già 300 gli ettolitri prodotti e venduti, che arrivano a quota 1000 nel 2011; si rende necessaria una piccola espansione, che consiste nell’allargarsi in altri tre garage “doppi” adiacenti dove trovano posto il magazzino ed altri fermentatori. Nel 2013 viene intrapreso un piano di espansione molto più ambizioso, con l’acquisto di una porzione di un fabbricato nella vicina Martin- Luther -Straße e l’installazione di nuovi impianti che garantiranno una capacità di circa 5000 ettolitri l’anno. I lavori sono già iniziati da tempo e dovrebbero concludersi proprio in questo periodo. In questa pagina potete vedere un rendering di come sarà la nuova Giesinger Bräu, dove sarà possibile anche mangiare (45 posti a sedere e, in estate, anche una sorta di terrazzo- Biergarten); e, se siete interessati a finanziare, ecco il link per il crowdfunding. La gamma prodotta da Giesinger è tipicamente tedesca, con helles, weizen, dunkel, marzen e diverse produzioni stagionali, tutte non filtrate e non pastorizzate. Ratebeer elenca anche una serie di produzioni meno classiche, come ad esempio una IPA, una Kaffee Weizen ed una Weizenbock speziata con rosmarino e zenzero. Siamo in Maggio e, giustamente, una delle produzioni stagionali del birrificio è una Maibock, uno stile non molto diffuso e che sostanzialmente rappresenta di solito una leggera variazione delle più comuni Bock: più chiare di colore, più secche e con una presenza di luppolo più evidente rispetto alle Bock.
Una bottiglia quindi molto fresca, imbottigliata in aprile e con una data di scadenza molto breve (fine Maggio) resa evidentemente possibile da un mercato locale (le birre si trovano solo a Monaco, sia allo spaccio del birrificio che in alcuni locali e Getranke shop) che ne assorbe in brevissimo tempo tutta la limitata produzione. Chi segue questo blog regolarmente avrà notato – ad esempio nel post di ieri – quali benefici porta riuscire a bere una birra freschissima; si tira spesso in ballo la freschezza quando si parla di birre luppolate, ma lo stesso discorso si deve applicare anche a birre – come questa – che hanno un profilo prevalentemente maltato.
La Giesinger Maibock è di colore ambrato, velato, con una schiuma biancastra e cremosa dalla trama abbastanza fine, con una discreta persistenza. Al naso, molto pulito, a parte i sentori di caramello, frutta secca e (lievissimi) di mela, sembra di essere entrati in una panetteria: fragranti profumi di biscotto, pane tostato e crackers. Anche in bocca c’è una gran bella pulizia, e si ritrovano le stesse note di crackers e di pane, di biscotto al burro, caramello e, in secondo piano, miele e uvetta. Il corpo è medio, con una presenza molto contenuta di bollciine e un compromesso molto ben riuscito tra morbidezza palatale e scorrevolezza. Il finale è molto più secco di quello che il gusto – dolce – poteva far intendere, con una discreta presenza di mandorla amara, una lieve tostatura ed un timido warming etilico.
Ratebeer (ah, sempre lui!) le riserva un impietoso punteggio di 19/100, anche se i rating risalgono al periodo 2008-2011 (forse quando il birrificio era ancora in rodaggio); se c’era bisogno di un’ulteriore prova del fatto che il sito di rating va preso con molta cautela, questa ne è una. Perché questa è una buona (Mai)bock, pulita e fragrante come non capita spesso di riuscire a bere, elogio dell’equilibrio e della facilità di bevuta tipica della tradizione tedesca. La primavera inoltrata di Monaco non raggiunge certo le temperature italiane, ed una Maibock è quello che ci vuole per avere un po’ di tepore nelle fresche serate primaverili, senza mettere mano all’artiglieria pesante chiamata “doppelbock”.
Formato: 50 cl., alc. 6.2%, scad. 29/05/2014, pagata 1.60 Euro (beershop, Germania).
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