La Harpoon Brewery viene fondata a Boston, nel 1986 da Rich Doyle e Dan Kenary che, con il socio George Ligetti, di ritorno da un “illuminante” viaggio in Europa decidono di concretizzare un’idea che avevano in mente già dai tempi del college: aprire un birrificio. “Sapevamo quello che volevamo bere, ma avevamo bisogno di un aiuto per produrlo” dicono, ed ecco che viene assunto un birraio (Russ Heissner) e vengono acquistati gli spazi di alcuni magazzini nel porto di Boston, in mezzo ai vari commercianti di pesce. Nell’estate del 1987 vede la luce la Harpoon Ale, prima Produzione di Harpoon, poi affiancata dalla Golden Lager; un altro anno da ricordare è il 1993, per due motivi. Appare per la prima volta, come birra stagionale estiva, la Harpoon IPA, che diventerà nel corso del tempo la loro flagship beer. Contrariamente alla costa Pacifica, nei primi anni 90 non c’era – affermano – ancora nessuna birra molto luppolata prodotta nel resto degli Stati Uniti. La Harpoon IPA viene prodotta con luppoli nord-orientali ed inglesi e, nonostante le perplessità stessi dei produttori, che pensavano di aver realizzato una birra troppo estrema, la IPA diviene rapidamente la birra più venduta della Harpoon. Ma il 1993 è anche l’anno del breakeven: dalla fondazione del 1986, la Harpoon inizia finalmente a realizzare utili. I soldi permettono l’upgrade dell’impianto produttivo, che passa da 20 a 60 barili nel 1994, e l’installazione della prima linea d’imbottigliamento interna (225 bottiglie al minuto) del 1997. In precedenza le birre erano imbottigliate alla FX Matt, ad Utica. Nel 2000 la Harpoon acquista quel che resta della defunta Catamount Brewery di Windsor (Vermont), che consente di aumentare ulteriormente la capacità produttiva ma nel 2002 è già operativo un nuovo ampliamento della sede di Boston, con un impianto da 120 barili che arriva – già assemblato – direttamente dalla Germania. Nel 2006 viene superato il muro dei 100,000 barili prodotti annualmente, mentre nel 2010 si aggiungono altri cinque nuovi fermentatori. L’ultimo ampliamento è dell’anno scorso (2013) dove viene inaugurata la Beer Hall, uno spazio con 20 spine, riempitore automatico di growler adiacente al rinnovato "Visitor Center", con una vista sulla nuovissima linea d’inlattinamento.
Ma facciamo un passo indietro al 2003, quando la Harpoon lancia la “100 Barrel Series”, ovvero una produzione limitata a piccoli lotti, realizzati su un impianto pilota. L’inaugurazione avviene con una Oatmeal Stout, seguita da una Belgian Wit, una Dubbel, un Barley Wine (2006), una Alt ed una Scotch Ale. Il numero progressivo indica che ad oggi siamo arrivati alla 100 Barrel Series numero 49, e in questo caso si tratta di una Brown IPA, che cerca di combinare i malti scuri di una Brown Ale con una generosa luppolatura di Chinook, Simcoe ed Amarillo.
Nel bicchiere si presenta di color ambrato molto carico, quasi tonaca di frate, con riflessi ramati; si forma un cappello molto persistente di schiuma ocra, fine e compatta, molto cremosa. L'aroma ha una discreta intensità ed una buona pulizia: accanto ai sentori di pompelmo e di aghi di pino troviamo leggere tostature, qualche note terrosa e di muschio, quasi di erba umida, caramello. Il percorso continua pressoché senza nessuna deviazione in bocca, con un alternanza di tostato, terroso, caramello, pompelmo e qualche sfumatura dolce, fruttata, che ricorda la polpa dell'arancia e lievi tracce di miele. Il gusto è ancora fresco, l'amaro s'intensifica in un finale dall'ottima intensità, pungente, dove il terroso e la resina si dividono il palcoscenico, con qualche sfumatura terrosa. Il risultato - o l'incontro/scontro tra la parti amare e quelle dolci non è però del tutto convincente; questa Brown IPA ha una buona intensità ma in bocca pecca un po' di pulizia e cerca un compromesso tra le due componenti che risulta ancora irrisolto, e la birra non sembra prendere una direzione ben precisa o, se volete, ha una personalità ancora non ben definita. Sul collo della bottiglia non è indicata la data d'imbottigliamento ma piuttosto quella di scadenza, indicata al 15 Maggio; una breve ricerca in internet mi fa scoprire che la birra ha debuttato lo scorso Febbraio, quindi si tratta sostanzialmente di una shelf life - del tutto ragionevole - di 90 giorni.
Formato: 65 cl., alc. 5.7%, IBU 60, scad. 15/05/2014.
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