Ultimi fuochi natalizi, e questa volta ritorniamo in Francia, per un debutto sul blog; si tratta della Brasserie Artisanale du Dauphiné a Saint Martin d’Hères, una cinquantina di chilometri a sud di Chambéry. La ricerca d'informazioni su questo birrificio (i siti internet dei microbirrifici francesi sono solitamente di gran lunga peggiori di quelli italiani) deve partire differenziandolo dalla Brasserie artisanale du Val d'Ainan che, a soli cinquanta chilometri di distanza, produce una gamma di birre chiamate La Dauphine. Non so chi delle due sia nata prima, fatto sta che la Brasserie du Dauphiné ha scelto di chiamare le sue birre Mandrin, e per trovare la loro presenza in internet bisogna ingegnarsi un po' ed arrivare al sito della Fabrique Bières Mandrin. Formata nel 2002 da Vincent Gachet, homebrewer che è partito nella cantina e nella cucina del proprio appartamento di Seyssins, prima periferia di Grenoble; nonostante la giovane età, è stato il primo birrificio di tutta la Val d'Isére ad aprire le porte dopo la chiusura, avvenuta nel 1955, della Brasserie Grenobloise de la Frise, nella quale lavoravano tra gli altri anche i nonni di Vincent.
Le birre chiamate Mandrin sono un omaggio al brigante e contrabbandiere Louis Mandrin, il cui profilo è stilizzato in etichetta e che, trent'anni prima della Rivoluzione Francese, si ribellò agli esattori della Ferme; organizzata una fiorente attività di contrabbando tra Savoia, Svizzera e Francia, vendeva (tax free) pellami, spezie e tabacchi nei villaggi; fu condannato a morte nel 1755. Qualche lettore forse ricorderà uno sceneggiato televisivo dal nome Mandrin in onda in Italia negli anni '70.
Il birrificio utilizza ovviamente l'acqua delle vicine Alpi, ma anche altri prodotti locali come miele e le famose noci di Grenoble per caratterizzare le proprie birre. Segnalo anche un video che in pochi minuti ben illustra l'attività produttiva del birrificio.
Passiamo alla birra, una stagionale natalizia chiamata semplicemente Biére De Noël, una strong ale prodotta con miele e spezie, che il birrificio definisce una specie di Pain d'Epices liquido. Nel bicchiere arriva opaca, di color ambrato con riflessi ramati; schiuma "croccante", molto fine e cremosa, biancastra. Ottimo. Al naso c'è una chiara impronta di lievito belga, qualche nota di pepe, ma soprattutto una generosa speziatura di zenzero, chiodi di garofano, cardamomo, cannella. Più in sottofondo qualche sentore fruttato (arancia) e di amaretto. L'intensità dell'aroma è discreta, le premesse sembrano interessanti ma purtroppo in bocca c'è un drastico crollo. Molto carbonata, pochissimo corpo (8% ABV), consistenza watery; molto astringente e poco pulita, con note di biscotto, burro, miele e soprattutto una speziatura (zenzero) un po' fuori controllo che tende a sovrastare ogni cosa. L'alcool non è pervenuto, e tuttavia è una birra che si beve (e si finisce) a fatica per la marcata astringenza e per la poco gradevolezza. Per avere un po' di warming bisogna arrivare proprio in fondo ed aspettare il retrogusto, ma è un contentino che non genera nessun sollievo da una birra troppo sbilanciata e con qualche difetto di troppo. Va bene il natale, vanno bene la spezie, ma in etichetta c'è scritto "biere" e non "tisana allo zenzero".
Formato: 33 cl., alc. 8%, lotto 674, scad. 11/2015, pagata 2.15 Euro (supermercato, Francia).
Ok, ho scritto " per trovare la loro presenza in internet bisogna ingegnarsi un po' ed arrivare al sito della Fabrique Bières Mandrin"....
RispondiEliminaIn verità l'indirizzo internet del birrificio è indicato sull'etichetta sul retro della bottiglia........