Santa’s Little Helper. E’ sicuramente la più nota delle diverse birre natalizie che il birraio zingaro Mikkeller immette sul mercato ogni anno; a memoria mi vengono in mente la Hoppy Lovin Christmas e la Red/White Christmas Ale, ma ce ne saranno sicuramente altre nello sterminato portfolio della beer-firm danese più famosa al mondo, un portfolio che ormai inizia ad assumere dimensioni inquietanti. Dovrebbe anche essere la prima Mikkeller natalizia, nata nel 2007 con un occhio di riguardo (e di rispetto) per la tradizione delle birre natalizie belghe; non a caso, viene prodotta negli impianti del belga De Proef. Leggere modifiche alla ricetta di anno in anno, forse per migliorarla o forse per finalità più commerciali ed invitare quindi i beer geeks ad acquistarla ogni Natale; non bastasse, la Santa’s Little Helper finisce inevitabilmente ogni anno in qualche botte (2009 vino rosso, 2010 Rum, 2011 Vino bianco, 2012 Cognac, Grand Marnier e Tequila). Dedicata al “piccolo aiutante di Babbo Natale” ossia un personaggio (cane) dal cartone animato I Simpsons. Recuperata dopo tre anni di cantina l’edizione 2010, nata con un ABV del 10.1% e prodotta con malti Maris Otter, Special-B, Biscuit, Pale Chocolate, sciroppo di zucchero candito scuro, luppoli Northern Brewer, Hallertauer, Styrian Goldings e, se la traduzione dal danese è corretta, scorze d’arancia dolce ed amara, noce moscata.
All’aspetto è di color marrone scurissimo, vicino al nero; molto persistente la schiuma, nocciola, compatta, fine e molto cremosa. Al naso, nonostante gli anni passati dall’imbottigliamento, c’è ancora un bel bouquet di spezie ancora identificabile: noce moscata, anice, cannella, zenzero che affiancano sentori più “tradizionali” di uvetta e di prugna disidratata. A completare, caffè e zucchero candito. Aroma natalizio, che rimanda ai tradizionali dolci o biscotti speziati. In bocca le spezie sono invece molto meno nitide, a vanno a formare una “generale” speziatura gradevole ma difficile da dissezionare; c’è il ritorno di uvetta e di prugna secca, qualche nota di zucchero di canna, cioccolato amaro e caffè. Una lieve acidità bilancia molto bene il dolce dell’imbocco e pulisce il palato; il corpo è pieno, con il giusto livello di bollicine; molto gradevole al palato, calda e morbida senza mai andare oltre le righe, finisce in crescendo: retrogusto abboccato ricco di frutta sotto spirito e una nota di cioccolato amaro. Bevuta molto soddisfacente, speziata al naso e fruttata in bocca; birra molto solida e complessa ma relativamente semplice da bere, sembrerebbe avere ulteriore potenziale per passare altro tempo in cantina. Peccato non averne qualche altra bottiglia. Formato: 75 cl., alc. 10,1%, scad. 18/08/2016, pagata 9,15 Euro (beershop, Italia).
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