martedì 30 maggio 2017

Eastside Brewing: Route 148 & Spring Break

Nuovo appuntamento con Eastside Brewing, birrificio laziale (Latina)  fondato nel 2013 da Luciano Landolfi, Tommaso Marchionne, Alessio Maurizi, Cristiano Lucarini e Fabio Muzio. La loro storia ve l’avevo raccontata dettagliatamente in questa occasione; il birraio è Luciano il quale riesce ancora a coniugare gli impegni in birrificio con il suo lavoro quotidiano altrove: nel concreto questo “stakanovismo” si traduce nel recarsi in birrificio alla sera e ogni weekend.  Dopo Sera Nera e Sunny Side, Soul Kiss e Sweet Earth, Bear Away e Bere Nice, tocca oggi a due birre particolarmente adatte ai mesi dell’anno in cui il caldo inizia a farsi sentire. 
Partiamo dalla Route 148, una delle ultime entrate nella categoria delle “birre classiche” che Eastside produce tutto l’anno: Blonde/Golden Ale nella predomina il luppolo americano Citra affiancato dallo sloveno Styrian Cardinal. Non aspettatevi tuttavia una bevuta luppolocentrica perché nelle intenzioni del birrificio questa è una sorta di birra “entry level”, semplice e da poter proporre a chiunque, magari anche a chi sino ad ora ha sempre bevuto le lager che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Il nome scelto è un omaggio alla strada regionale 148 Pontina che collega Roma a Latina, con il Colosseo e la palude pontina che in etichetta sono simbolicamente uniti dalla stretta di due mani. 
Nel bicchiere è dorata e velata e forma una buona testa di schiuma bianca, cremosa e compatta, dalla buona persistenza: l’aroma è pulito e elegante, con delicati profumi di agrumi, miele millefiori, floreali, pane. Delicatamente carbonata, scorre con la facilità che una birra di questo tipo dovrebbe sempre avere: alla delicatezza dei malti (crackers, pane, un tocco di miele) fanno seguito gli agrumi e la pesca, mentre il finale delicatamente amaro e erbaceo è corto e secco in modo da lasciare il palato sempre ben pulito e già desideroso di un nuovo sorso. Una birra che fa delle semplicità (attenzione a non confondere con banalità)  e della facilità di bevuta il suo punto di forza senza però rinunciare all’intensità dei sapori: pulizia, eleganza e fragranza, a mio parere caratteristiche fondamentali in queste birre, ci sono.  Una (quasi) session beer che vi può stare accanto per tutta la serata facendovi silenziosa compagnia senza mai stancarvi.


Spring Break come il nome indica è invece una birra che arriva ogni anno assieme alla primavera: è un’American Wheat alla quale vengono aggiunti trenta chili di kumquat tagliati in pezzi e privati dei semi: dieci a fine bollitura e venti in dry hopping. Viene utilizzato un ceppo di lievito americano ma per rendere ben luppolata questa birra di frumento ci si avvale di luppoli continentali: Mandarina Bavaria, Hallertau Blanc e Huell Melon in uguali proporzioni sia in bollitura che in dry-hopping. In etichetta viene raffigurato il passaggio dal bianco e nero delle giornate invernali al verde della primavera.  
Il suo colore è dorato e sormontato da una generosa testa di schiuma bianca, compatta e cremosa, dall’ottima persistenza. Il naso non è particolarmente intenso ma evidenza un buon livello di pulizia nel quale spiccano ovviamente gli agrumi, con il kumquat (mandarino cinese, per i profani) in evidenza. L’accompagna qualche nota floreale, ma la scelta di un lievito neutro per valorizzare al massimo l’agrume secondo me penalizza un po’ la ricchezza e l’espressività dell’aroma. Vivaci bollicine accompagnano una birra che scorre senza nessun intoppo ricalcando il percorso aromatico: i malti non levano spazio a quegli agrumi che occupano la maggior parte della bevuta, mantenendo l’equilibrio che caratterizza tutte le produzioni del birrificio di Latina. Quella leggera acidità donata dal frumento che manca un po' al naso è invece fondamentale in bocca per aumentare il potere dissetante e rinfrescante di una birra che chiude con un amaro molto delicato e lievemente terroso. Pulita e ben fatta, Spring Break nasce con la primavera ma si adatta anche ai mesi successivi nei quali il caldo si fa maggiormente sentire: non a caso il birrificio la consiglia per accompagnare piatti di pesce, insalate estive e formaggi freschi come la mozzarella.
Ringrazio il birrificio per avermi inviato le due bottiglie da assaggiare.
Nel dettaglio:
Route 148, 75 cl., alc. 5%, IBU 12, lotto 06 17, scad. 03/2018, prezzo indicativo 10.00 Euro (beershop) 
Spring Break: 33 cl., alc. 5.2%, IBU 16, lotto 01 17, scad. 03/2018, prezzo indicativo 4.50 Euro (beershop)

NOTA: la descrizione della birra è basata esclusivamente sull’assaggio di questa bottiglia e potrebbe non rispecchiare la produzione abituale del birrificio.

Nessun commento:

Posta un commento